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Ariano, rivolta dei detenuti nel carcere. Di Giacomo: "Serve corso di autodifesa per il personale"

carcere ariano

Dopo la rivolta dei detenuti nel carcere di Ariano, il segretario generale di Polizia Penitenziaria SPP – affiliato Sinappe – mostra tutta la sua preoccupazione e annuncia una visita sul Tricolle in questa settimana. Per Aldo Di giacomo è arrivato il momento di formare il personale con il corso denominato MGA, sistema costruito esclusivamente sulla difesa e sulla capacità di controllare l'aggressore. “Solo così – sostiene Di Giacomo – si può ridare tranquillità operativa al personale”. Il sindacalista si impegna a far giungere la proposta nelle sedi istituzionali. “Si è di fronte – aggiungono dal sindacato – ad un disagio quotidiano degli agenti penitenziari e a continue aggressioni dei detenuti nei confronti del personale di polizia penitenziara, vittime ignare di un sistema giunto oramai al collasso”. Per l’episodio verificatosi la scorsa settimana si è resa necessaria “una lunga azione di ”contenimento", conclusasi positivamente dopo 9 ore di lavoro” – racconta l’altro esponente sindacale Lello Pastore. “Sembrava un piano concordato dai reclusi, studiato per destabilizzare l'ordine e la sicurezza dell' istituto. La presenza costante e continua del Comandante di reparto, e dei suoi più stretti collaboratori, unitamente al personale in servizio, ha impedito ulteriori azioni dei reclusi nel penitenziario arianese. Per ristabilire l'ordine è stato necessario dotare il personale di adeguati mezzi di protezione individuale. Scudo ed  elmetto antisommossa” – conclude Pastore.

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