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Altro scippo per l'Irpinia: rischio soppressione della ''stazione irpinia'' Alta Capacità. La denuncia del Pd

"Con delibera della giunta regionale Campana del 13/03/2012, si è tentato, pare, su sollecitazione del Ministro delle Infrastrutture e Trenitalia, di variare radicalmente il tracciato del raddoppio ferroviario Napoli-Bari TAC (treno ad alta capacità).
Verrebbero modificati in tutto o in parte gli attraversamenti nei due centri urbani di Acerra e Maddaloni non più come previsti nel progetto approvato, con due shunt, ciò attraversamenti esterni ai centri abitati, ma bensì raddoppiando i binari sulle linee esistenti, accentuando per entrambi le fratture nelle città in due blocchi separati tra di loro, che diverrebbero a questo punto insanabili". Lo rende noto il coordinameto provinciale del Pd. "Invece, la variante strutturale sull’intera rete a tutt’oggi ancora non  approvata dalla giunta regionale riguarderebbe il tracciato che interessa la nostra provincia ed esattamente la stazione cosiddetta Irpinia. Di fatto, il futuro deliberato  dovrebbe cancellare questo tracciato, frutto dell’impegno di anni, per optare sulla soluzione iniziale del cosiddetto tracciato A, che vedrebbe il percorso interamente in galleria tra Apice e Montaguto scalo, cancellando l’attraversamento della provincia di Avellino. Patto per lo Sviluppo, Stazione Logistica, area industriale ASI, verrebbero difatti accantonate nella nostra provincia da un presunto risparmio economico sulla realizzazione dell’opera ovvero, peggio ancora, perché non vi sarebbe l’utenza necessaria a giustificare tale opera e tali costi. A tutte queste perplessità è tenuta a rispondere con un si o con un no  la giunta regionale Campana. In caso di diniego lo Stato e Trenitalia non dovranno fare altro che prenderne atto. Il PD irpino è fortemente impegnato nella difesa di una infrastruttura vitale per la provincia di Avellino e chiede ai rappresentanti irpini nei Consigli  regionale e provinciale di fare fronte comune per evitare questo ennesimo scippo, che a dir poco sarebbe devastante per una qualunque ipotesi di sviluppo di questa provincia".

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