Archiviata la spinosa pratica della giunta del comune capoluogo, l’attenzione dei partiti si sposta sugli enti di servizio. In particolare sull’Alto Calore Servizi e sull’Asi. Da come finiranno queste due partite si capirà se i tanti appelli ad una gestione condivisa andranno in porto oppure naufragheranno.
Clima incandescente a Corso Europa, dove a fine luglio bisognerà scegliere il successore di Franco D’Ercole e il suo vice Eugenio Abate. Solo un paio di giorni fa i sindaci Pd si erano detti pronti ad occupare la sede contro al decisione di rinviare di un mese l’assemblea. Inoltre, avevano lanciato accuse su strane transazioni tra l’Acs e la società Mose del comune di Montemiletto. Comune guidato da Abate, che dell’Alto Calore è il numero due.
Tutto fermo invece all’Asi. Il bilancio ancora non è stato approvato. Né la seduta è stata convocata. Dopo il rinvio del consiglio generale, proposto da Cusano e accolto dall’assemblea, è scattata la mediazione tra i partiti con l’obiettivo di arrivare ad una gestione che coinvolga tutti i soggetti politici. In questo quadro è probabile che a farne le spese sia proprio il presidente Giulio Belmonte.
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