Una delle possibilità è ricorrere alle vie legali, allo stesso tempo trattandosi di un provvedimento amministrativo il Piano Ospedaliero Campano a firma di Joseph Polimeni potrebbe essere rivisto o annullato. Sono le prospettive emerse dal dibattito sul futuro del nosocomio arianese alla luce del nuovo provvedimento sanitario. Cittadinanzattiva e Tribunale del Malato con il referente regionale Emilio Gambacorta, Cristina D’Amico, Michele Gelormini, Alfonso Grassi, Ariano in Movimento con Generoso Maraia, il direttore del presidio ospedaliero Oto Savino e con la partecipazione del commissario straordinario Mario Ferrante, hanno illustrato i tagli e le proposte. Tolti due posti letto a Pediatria, mentre Psichiatria 16 posti letto sono stati sottratti a favore dell’ospedale di Sant’Angelo e Solofra. Per Giovanni Maraia ci sono alcune probabili violazioni nel Piano essendo stati calcolati i posti letto della Don Gnocchi, struttura – evidenzia – extra ospedaliera. Tale conteggio non avrebbe determinato l’attivazione nella macro area Avellino e Benevento di nuovi posti letto.“Non abbiamo alcuna intenzione di far battaglia agli presidi dell’avellinese – dicono dal Tribunale dei Diritti del Malato – sta di fatto che pezzo dopo pezzo abbiamo perso strutture importanti, come il servizio dell’emotrasfusione divenuto centro di raccolta sangue, che ad oggi non hanno permesso la classificazione del Frangipane a Dea di primo livello”. La proposta inviata ai due ministeri competenti, Salute ed Economia, oltre all’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari Regionali è di riassegnare al Frangipane i 16 posti letto di psichiatria, già riconosciuti nella prima bozza del piano, i due posti letto alla pediatria, e dalla bozza al piano definitivo sono scomparsi anche 5 posti letto di neonatologia, altra richiesta è il riconoscimento dell’ospedale arianese quale spoke di primo livello per le emergenze pediatriche. È la politica che a questo punto dovrà incidere per modificare l’atto commissariale. Il rammarico resta perché si poteva agire prima che le disposizioni fossero messe nero su bianco.