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Edilizia scolastica in Campania, la fotografia di Legambiente

La XVII edizione di Ecosistema Scuola, l'indagine di Legambiente sulla  qualità dell'edilizia scolastica e dei servizi,  quest'anno cambia e amplia il campo della ricerca. Alla analisi tradizionale del patrimonio edilizio nelle città capoluogo si affianca una valutazione più generale del quadro degli interventi che stanno interessando gli edifici scolastici.

Questa la situazione in Campania. Nel rapporto si legge:

Confermano la loro presenza in graduatoria Napoli (39º), prima grande città del Sud, Avellino (49º) e Salerno (55º) che si posizionano in zona centrale. Per il secondo anno, inviano dati incompleti Caserta e Benevento e per questo non entrano in graduatoria. In linea con la media nazionale i dati sulla vetustà degli edifici, eccezion fatta per le scuole costruite tra il 1991 e il 2015 (si tratta del 12,2% contro il 9,6% del dato nazionale). La situazione più rilevante arriva dal 94,5% di edifici scolastici nati come scuole, tuttavia nonostante la regione presenti una percentuale di edifici di più recente costruzione superiore alla media, nessuno risulta edificato secondo i criteri della bioedilizia. Su di essi solo Napoli ha svolto la verifica di vulnerabilità sismica (30%) sebbene tutte le scuole sono in territorio a rischio sismico. I certificati di agibilità, collaudo statico, igienico-sanitario, prevenzione incendi e impianti elettrici a norma sono tutti sopra alla media, soprattutto grazie ai dati del capoluogo campano. Sebbene in Campania siano aumentati gli edifici che hanno goduto di manutenzione straordinaria (65,8% a fronte del 46% della media nazionale), sono ancora tantissime le scuole che hanno bisogno di interventi urgenti (59,3%). Salerno la città che è intervenuta di più sui suoi edifici. Il dato sull͛esigeŶza di ŵaŶuteŶzioŶe ğ dovuto presumibilmente anche ai pochi investimenti che i Comuni hanno sostenuto sia per la manutenzione ordinaria che straordinaria. Si parla infatti di una media per edificio di € 8.460, a fƌoŶte dei € 38.598 del dato nazionale, per la manutenzione straordinaria, quindi per la manutenzione ordinaria di € 4.252 contro i € 9.419 di media nazionale. Sul fronte dei servizi e pratiche ecocompatibili le città campane si mostrano forti soprattutto sul fronte della raccolta differenziata di tutti i materiali (siamo ben al di sopra della media nazionale), soprattutto a Napoli dove tutte le scuole la praticano. Se la media di biologico nei pasti delle mense è del 30%, contro il 53,5% del dato nazionale, i pasti con prodotti certificati IGP e DOP sono il 65% rispetto al 24,2%; vengono inoltre privilegiati prodotti a Km0 (100% mense rispetto al 75% della media nazionale) e nei bandi comunali viene richiesta la stagionalità dei prodotti. Siamo invece ancora molto lontani riguardo la questione fonti rinnovabili: hanno investito in energie alternative per le loro scuole Avellino sul 22% di edifici mentre Napoli solo sul 5%. Nelle scuole dove sono presenti impianti, per oltre il 93% riguarda il solare fotovoltaico. Nessuna informazione viene fornita sulla percentuale di copertura dei consumi da rinnovabili. Riguardo le situazioni di rischio, Napoli la città che ha svolto monitoraggi sulla presenza di amianto negli edifici scolastici: il 5% sono risultati casi certificati, solo nel 2,5% degli edifici sono state svolte azioni di bonifica. Mancano invece monitoraggi elettromagnetici sia per le alte che per le basse frequenze, a Napoli dove tutti gli edifici hanno il wifi solo il 6% presenta una rete completamente cablata.

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