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Forestali, alta tensione alla Comunità Montana: 250 in presidio

Riesplode il caso forestali. Mattinata ad alta tensione a Cardito, davanti alla sede della Comunità Montana dell’ufita. Torna il presidio degli operai. Sotto accusa la presidenza dell’ente e la Regione Campania. “Siamo oltre 200 famiglie in mezzo ad una strada, senza un posto di lavoro – urlano a gran voce gli operai – pronti a mettere in atto anche gesti più forti qualora non venga presa in seria considerazione la nostra vertenza.” Sul posto polizia, carabinieri e vigili urbani. Fuori sede il presidente Oreste Ciasullo. Sotto accusa finisce anche il sindacato, che a sua volta si difende: “Siamo stati gli unici a riesumare il capitolo forestazione, che la Comunità Montana aveva cancellato.”

La replica della comunità montana:
Siamo al fianco dei lavoratori. Il Presidente Oreste Ciasullo e l’Esecutivo della Comunità montana dell’Ufita esprimono la più totale e incondizionata solidarietà agli operai che hanno tenuto un sit in nei pressi della sede dell’ente per rivendicare il pagamento delle spettanze arretrate. La Giunta e la struttura tecnica sono al lavoro senza sosta per chiedere risposte concrete e impegni certi da parte dell’amministrazione regionale. L’unica responsabile di questa situazione è, infatti, la Regione Campania che si dimostra ancora poco interessata alle zone interne ed agli operai idraulico forestali. L’Esecutivo della Comunità montana, invece, ha fatto tutto quanto nelle sue possibilità – anche nel corso dell’ultimo consiglio generale è stato approvato all’unanimità un documento di condanna nei confronti di palazzo Santa Lucia - anticipando agli operai tutto quanto era nelle casse dell’ente. La possibilità di controlli non spaventa: tutto è stato fatto alla luce del sole solo per favorire i dipendenti dell’ente, gli impiegati e gli operai, quelli assunti a tempo indeterminato e quelli impegnati nel turn over. Dispiace dover assistere ad una guerra tra poveri – l’assunzione degli interinali è stata autorizzata dalla Regione che deve garantire il pagamento di tutti gli addetti – e dispiace oltremodo che i lavoratori si facciano fuorviare da alcuni personaggi in cerca di autore, che per mascherare la loro incapacità a tutelare gli iscritti scaricano le colpe sui vertici dell’Ente. Un atteggiamento ingiustificato ed ingiustificabile, come le dichiarazioni della triade formata da Raffaele Tangredi, Carlo Ceccarella e Antonio De Lillo in rappresentanza di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil. I tre fanno riferimento – senza spiegarne i reali motivi che conoscono benissimo - al mancato riconoscimento di crediti nei confronti della Comunità montana dell’Ufita per l’anno 2011. La Regione – e lo ha spiegato anche il presidente Oreste Ciasullo nel corso dell’ultima seduta del consiglio generale - non riconosce ulteriori fondi alla Comunità montana dell’Ufita perché tutti gli stipendi del 2011 sono già stati pagati. Palazzo Santa Lucia non rimborsa quanto anticipato dalla Comunità montana per le mensilità del 2011: una somma dovuta che avrebbe potuto dare nuovo ossigeno ai lavoratori. 

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