“Abbiamo perso la fiducia, soprattutto nei confronti del PD”. È la confessione amara degli operai forestali a tempo determinato che in una lettera firmata lanciano un j’accuse contro i partiti, la giunta e lasciano intendere malcontenti anche nei confronti dei sindacati. Parlano di ombre che non fanno intravedere chiaramente la realtà, mettendo in discussione la coerenza delle dichiarazioni rilasciate dalla giunta della Comunità Montana dell’Ufita. “Sono diverse le versioni sostenute per la nostra mancata assunzione” – riferiscono gli operai –. “Prima non vi era la certezza del finanziamento, poi si è detto che mancava la capienza sui tre milioni e 500 mila euro, poi al 22 dicembre mancavano i tempi tecnici”. Detto ciò, i forestali affermano di essere disposti ad accettare “la proposta fatta dalla giunta Famiglietti in Prefettura con contratto chiuso. In caso contrario, invitiamo i sindacati ad attivare tutti gli strumenti necessari al fine di verificare la gestione dei tre milioni ed oltre di finanziamento, nonché – sostengono sempre i lavoratori facendo l’elenco – 120 mila euro dell’antincendio, le risorse risparmiate per l’attivazione della cassa integrazione, e le risorse pagate dall’Inps a titolo di indennità di malattia, legge 104, congedi straordinari e legge 53 del 2000”. Nelle conclusioni della lettera si legge: “Iniziano ad infastidirci nei confronti di chi ci invita a non andare nelle sedi dei partiti o ad allontanarci dai sindacati, e non crediamo neanche a chi asserisce pubblicamente nel consiglio generale dell’ente che il resoconto della riunione del 24 ottobre in Prefettura non corrisponda al vero”. Proprio queste ultime battute restituiscono l’alta tensione fra le parti coinvolte. Nel frattempo alla Comunità Montana in questione è stata assegnata dalla Regione Campania – transattivamente – la somma di un milione e 800 mila euro a valere sul residuo del piano di forestazione 2011. “Nonostante l’importo sia stato inserito nella deliberazione regionale dello scorso 30 dicembre – spiega il presidente Carmine Famiglietti – abbiamo il fondato timore che i soldi non siamo materialmente accreditati sul nostro conto. Trattandosi di un riconoscimento di debito fuori bilancio con transazione, l’iter prevede che l’argomento sia inserito all’ordine del giorno del consiglio regionale ed approvato in assemblea”. Quindi fondi non ancora disponibili in cassa.