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INCHIESTA SANITA', attese infinite e poco personale: fotografia di un ospedale al collasso

Dopo l’allarme lanciato dagli Stati Generali sulla sanità in provincia di Avellino, emergono le carenze e delle problematiche di ogni singola struttura. Aspetti più volte denunciati, ma ora sono resi noti nella loro drammaticità.

ospedale Ariano

Lunghe liste di attesa, strumentazioni fuori uso in ginecologia, gastroenterologia e neurologia, riduzione degli interventi chirurgici per mancanza di anestesisti e chirurghi, sospensione di attività di day hospital e centro crisi offerte dall’Unità Operativa di Salute Mentale sempre per mancanza di medici. 
Si tratta delle problematiche del Plesso Ospedaliero Sant’Ottone Frangipane. Gli Stati Generali sulla Sanità in Irpinia rendono noto il dossier sulle condizioni delle varie strutture. Si rimarca come non sia stato dato pieno adempimento ai decreti regionali numero quarantanove e numero 29 che riguardano la riconversione della rete ospedaliera per cui si è registrata unicamente la chiusura della sede di Bisaccia e di alcuni reparti a Sant’Angelo dei Lombardi e Ariano Irpino, così come è mancata l’attivazione di diversi servizi presso il Moscati e altre strutture. Quale è allora la fotografia per il nosocomio arianese che serve non solo la popolazione Ufitana, ma anche quella della valle del Fortore, del Miscano e del Cervaro?
“Si registrano gravi carenze di personale medico superiori anche al 50% di quello minimo necessario – si legge nel dossier –. Ciò compromette il normale e corretto funzionamento dei servizi tanto che la funzione fondamentale h24 di anestesia e rianimazione è assicurata solo con il ricorso al personale in convenzione con disagi intuibili in termini di organizzazione del lavoro e costi da sostenere, mentre altre unità lavorative vanno avanti con organici fortemente insufficienti rispetto alle necessità del territorio che richiede un’attività d’urgenza. Se poi si aggiungono le gravissime carenze di attrezzature e apparecchiature elettromedicali a causa della mancata sostituzione di quelle obsolete e del mancato potenziamento tecnologico, è facile comprendere come sia impossibile per il presidio ospedaliero esperire prestazioni di qualità. Non bisogna dimenticare che nell’ambito dell’ ASL di Avellino, il Sant’Ottone Frangipane è l’unico plesso di secondo livello della rete dell’emergenza ospedaliera ed è secondo solo all’azienda ospedaliera Moscati di Avellino per cui dovrebbe rappresentare l’ospedale di riferimento dell’intera Asl ed in particolare di quel vasto territorio dell’estrema periferia – evidenziano le sigle sindacali generali e di categoria che hanno firmato il documento –. In definitiva, la crescita della spesa per la mobilità passiva è motivata dalla riduzione degli interventi strutturali presso l’ospedale di Ariano Irpino tenuto conto che la stessa è correlata alla carenza di offerta sanitaria sostitutiva per mancanza di strutture specialistiche”. Insomma si sceglie di andar a curarsi fuori provincia e fuori regione non solo perché qui la possibilità d’interventi è diminuita, ma anche perché scarseggiano strutture specialistiche in sostituzione. Uno stato di precarietà che – come gridano i sindacati – deve essere al più presto superato. 

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