NAPOLI - Attraverso lo studio di un’ampia campionatura di cartelle cliniche, che custodiscono le relazioni dei medici, la corrispondenza fra la struttura sanitaria e le famiglie, i rapporti di istituzioni del territorio e di pubblica sicurezza, Candida Carrino racconta, nel libro ‘Luride, agitate, criminali. Un secolo di internamento femminile’ (Carocci Editore), le storie di donne rinchiuse in manicomio tra il 1850 e il 1950. La narrazione si avvale di memorie e carteggi delle internate, scritture che a dispetto del tempo, dei controlli e delle censure sono sopravvissute, quasi clandestine. L’autrice ha presentato il suo libro in un incontro nella sala Rari della Biblioteca nazionale a Palazzo Reale.
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