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Maltempo, emergenza sangue negli ospedali: interventi a rischio

L’emergenza neve ha causato anche un’altra emergenza, quella del sangue. Dal Moscati di Avellino stop alla distribuzione e negli ospedali dell’Asl a rischio rinvio molti interventi.

moscati

L’emergenza neve ha fatto scattare inevitabilmente l’emergenza sangue negli ospedali irpini. E al Sant’Ottone Frangipane la situazione ancora più critica da quando il reparto di emotrasfusioni è stato soppresso e smantellato e trasformato in semplice centro raccolta. E l’emergenza neve ha amplificato i disagi, le ambulanze adibite al trasporto delle sacche di sangue dal Moscati di Avellino hanno incontrato serie difficoltà a causa della viabilità compromessa dalla neve,  anche 10 ore per compiere tutto l’iter. Se i viaggi per gli interventi di elezioni si sono potuti programmare, quelli per far fronte alle emergenze del pronto soccorso e dei reparti  sono stati  dei veri e prorpi viaggi della speranza. Particolarmente penalizzati i reparti di ortopedia e chirurgia dove le trasfuzioni sono necessarie per gli interventi chirurgici, ma anche il reparto di medicina e  rianimazione hanno risentito dell’emergenza.Un sos che da oggi diventerà ancora più  ingestibile  visto che l’azienda ospedaliera  Moscati ha comunicato di non poter più distribuire  sangue  a causa della forte carenza interna che aumenta il fabbisogno della città ospedaliera.Dunque  a rischio anche gli interventi programmati. Tutto questo mentre si registrano altre difficoltà per la riapertura del reparto di emotrasfusioni  come sede distaccata di Avellino, riapertura per la quale c’era stato l’ok della Regione Campania. Sembra infatti che qualche giorno fa proprio una commissione inviata dalla Regione abbia compiuto un sopralluogo nei locali  del centro raccolta sangue del Frangipane di Ariano.  Un sopralluogo dal quale sarebbero emerse delle carenze strutturali come l’assenza di linoleum  sul pavimento, l’assenza di bagni per  persone disabili. Di qui nuove prescrizioni per l’allestimento del servizio di emotrasfusioni  e di conseguenza nuove difficoltà. Un percorso tutto in salita, dunque, la Regione prima da l’ok poi sembra ripensarci.

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