Dopo la morte di un 32enne di Mirabella avvenuta lo scorso 19 giugno, il Direttore dell’unità operativa di gastroenterologia dell’ospedale di Ariano, con una lettera aperta agli organi di stampa, cerca di fare chiarezza sulla vicenda per “riequilibrare – scrive - il contenuto delle informazioni diffuse dalla stampa”. Il dottor Luigi Pasquale scrive che “dai titoli apparsi sulla stampa (anche online) la morte del paziente è stata messa impropriamente in correlazione con l’esecuzione di un accertamento diagnostico, a cui lo stesso si era sottoposto all’interno del nosocomio”. Tra l’esame diagnostico eseguito il 15 giugno 2020 e il decesso del giovane avvenuto il 19 giugno, “esiste mera successione temporale, ancorchè con un intervallo di alcuni giorni, ma alcun elemento consente di ipotizzare (come invece superficialmente diffuso da alcuni organi di stampa) correlazione sul piano causale” – continua Pasquale. Ricordiamo che il 32enne di Mirabella era andato in ospedale perché lamentava forti dolori all’addome. Aveva fatto tre volte accesso in ospedale: una prima volta il 29 maggio 2020, dimesso in giornata, una seconda volta il 15 giugno data in cui nel reparto di Luigi Pasquale, gli è stato praticato l’accertamento diagnostico “e stesso quel giorno – spiega il primario – dimesso dai sanitari che lo avevano in valutazione”; poi l’ultima volta il 19 giugno, giorno in cui è deceduto. A seguito della sua morte, quattro medici tra cui il direttore della gastroenterologia dell'Ospedale del Tricolle, avevano ricevuto un avviso di garanzia dal pm di Benevento.
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