Politica e istituzioni devono intervenire. È il pressing del sindacato con Vassiliadis e Oliviero per evitare la chiusura dello stabilimento di Nusco. Il rischio che la fabbrica dell’Ocm dove si producono carpenterie metalliche è concreto. I rappresentanti del gruppo Cellino sono restii a valutare un percorso alternativo al licenziamento. Dall’altro lato organizzazione sociale e lavoratori si sono immediatamente mobilitati convocando l’assemblea permanente all’interno dello stabilimento. Presidio con turni da sei ore come se si andasse a lavorare. All’OCM non si arrendono. Come evidenzia Oliviero “il problema non è nelle commesse. Pare sia più una volontà di delocalizzare l’attività. Se così fosse in Irpinia si verificherà un terremoto sociale”. E Martedì 10 maggio tutti in Prefettura confidando – concludono dall’Ugl – nella presenza dell’azienda.