In corteo dal cantiere fino al centro sociale per tenere un Consiglio Comunale straordinario. Parolise e i comuni del comprensorio non ce la fanno più a sopportare lo stallo nei lavori per l'abbattimento e la ricostruzione del viadotto che attraversa l'Ofantina. I centri della zona, per via del percorso alternativo, sono continuamente attraversati da un serpentone di veicoli che alza i livelli di inquinamento e aumenta il rischio incidenti. E con l'arrivo dell'inverno alla prima nevicata si rischia il blocco totale. Nonostante la pioggia e il freddo, sindaci e cittadini si sono ritrovati sotto il ponte per una marcia simbolica. Lo stallo del cantiere è dovuto ad una diatriba burocratica tra Anas e Genio Civile. L'Anas, che sta eseguendo i lavori, non ritiene necessario presentare alcune integrazioni alla documentazione già depositata, come la richiesta di autorizzazione sismica. Il Genio Civile, invece, sostiene che le procedure non siano state rispettate e quindi ha bloccato i lavori. In una serie di incontri in prefettura, e grazie anche all'impegno del Ministero dei Trasporti, pare che una soluzione sia stata trovata. L'Anas si è impegnata a presentare la documentazione mancante. Il Genio Civile si è detto disponibile ad analizzarla nel più breve tempo possibile. L'obiettivo è far ripartire i lavori prima o subito dopo le festività. In ogni caso ormai il cronoprogramma è saltato. E l'obiettivo di ripristinare la normale viabilità per febbraio, non potrà essere rispettato. Al consiglio comunale straordinario hanno partecipato, tra gli altri, i sindaci di Lapio, Montemarano, Parolise, San Potito, Montella, Sorbo Serpico e il vicepresidente della Provincia, nonché sindaco di Candida. Il coro è unanime: non ne possiamo più, i disagi sono troppi, bisogna fare presto.
QUI UNO STRALCIO DEGLI INTERVENTI DEI SINDACI DI SAN POTITO E MONTEMARANO
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