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Attualità

''Quest'anno Gesù nasce su un gommone'', la provocazione di Don Vitaliano

''Quest'anno il bambino nascerà in un gommone'', Don Vitaliano della Sala lo aveva annunciato, e così è stato. L'originale e significativo presepe è stato allestito nella chiesa di Capocastello di Mercogliano di cui il prete barricadero è parroco.
Nel gommone c'è Gesù Bambino. Ai suoi piedi l'immagine di un altro bimbo, Aylan, il piccolo siriano rinvenuto cadavere sulle spiagge della Turchia, una foto che ha commosso il mondo e che è diventata simbolo di tutte le tragedie legate al fenomeno migratorio. Simbolo della tragedia, ma anche dell'indifferenza degli europei e di quei governi che spesso hanno sottovalutato la portata del fenomeno. 
Don Vitaliano, che non è nuovo ad allestire presepi che facciano riferimento all'attualità, spiega la scelta di quest'anno in una lunga e appassionata nota: 
“Di fronte alla triste vicenda delle migliaia di profughi che scappano dalla guerra e dalla fame - dice il parroco- ci viene voglia di girarci dall’altra parte o cambiare canale. “Ma  l’assoluta priorità per il cristiano  è aiutare il prossimo. Accettare fino in fondo il Vangelo e l’insegnamento della Chiesa ci deve portare a denunciare fermamente l’imperante ondata di razzismo e ci deve far andare controcorrente. Abramo, Mosè e Giosuè, i padri dell’ebraismo, e dunque padri anche del cristianesimo, furono degli “immigrati” nella Terra promessa. Lo stesso pietro, fondatore della Chiesa, oggi verrebbe espulso come clandestino''. Don Vitaliano parla al contempo a chi arriva e a chi accoglie, o dovrebbe accogliere. ''L’Italia, per la sua posizione geografica, è testa di ponte in questo processo migratorio. Trincerarsi dietro la difesa della propria razza,  nasconde la volontà di chiudersi al futuro, di rifiutarsi alla nascita del nuovo''. 
Infine l'invito ai migranti a restare in Italia: ''Cari fratelli e sorelle, è iniziato il giubileo universale degli esclusi e dei dimenticati: l’anno di grazia in cui viene annunziato ai poveri un lieto messaggio. Perciò vi invito a restare in Italia perché non è vero che venite a rubarci il posto di lavoro, perché non è vero che siete troppi''.

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