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Tagli alla sanità, la Cigl chiede l'intervento del sottosegretario De Filippo

Sanità

Dalla Cgil Fp riceviamo e pubblichiamo:
"Lo scorso 4 luglio la provincia di Avellino e le sue strutture sanitarie hanno ricevuto la visita del Sottosegretario al Ministero della Salute, Onorevole Vito De Filippo. In quella occasione gli inviammo una lettera, un invito a darci risposte sulle questioni pregnanti che riguardavano e riguardano la sanità campana ed irpina. Non ne avemmo una. Dicemmo, allora, che il Sottosegretario aveva raccontato “aria fritta”.
Ma, almeno, aveva garantito alla provincia di Avellino ed al Partito Democratico che ne aveva organizzato la visita, che il Governo Renzi avrebbe “confermato risorse e nuovi investimenti per la sanità italiana con un miglioramento anche della situazione del turn over”.
Ci piacerebbe che il PD irpino riorganizzasse la visita ed un confronto su questo punto con la FP CGIL oggi, dopo che il Governo, a tavolino, ha preso la banale, stupida, micragnosa decisione di altri tagli ai servizi sanitari smentendo tanto il Sottosegretario che la stessa Ministra Lorenzin.
Già, perché al contrario delle frettolose smentite all’annuncio dello scorso 12 settembre, i tagli ci saranno e saranno ancora tagli lineari vista l’incapacità anche di questo Governo di mettere mano alla ricerca dei veri sprechi partendo da una compiuta analisi dei bisogni.
Reggerà il Sistema sanitario regionale? Se si pensa alla nostra provincia oramai da anni orfana della politica in tale settore la risposta potrebbe essere ambivalente: una parte del sistema reggerà grazie agli operatori che vivono sulla loro pelle ogni giorno la dicotomia e la rabbia dell’impegno per garantire i servizi e la delusione per un contratto bloccato da 6 anni e di un’organizzazione del lavoro che fa acqua da tutte le parti; un’altra parte del sistema, subdolamente, sarà trasferita al privato in continuità con un processo criminale di privatizzazione del servizio sanitario pubblico che va avanti da anni.
Eppure Agenas e Corte dei Conti hanno ribadito che il vero spreco in sanità ammonta a 16 miliardi di euro. Quasi il doppio di ciò che il Governo intende recuperare con i tagli annunciati. Non solo. La Commissione Parlamentare d’inchiesta sul SSN ha calcolato che il costo della medicina difensiva ammonta a 12 miliardi di euro. Infine, lo stesso Ministero della Salute, seppure in ritardo rispetto alla CGIL, ha confermato che il pareggio di bilancio in sanità è stato raggiunto non tagliando sprechi e corruzione ma tagliando diritti ai più deboli che sono quelli che usufruiscono del servizio pubblico.
Al Governo vorremmo dire che i soldi in sanità ci sono ed altri se ne possono recuperare. Ma bisogna affondare il bisturi negli sperperi, negli abusi, nelle lobbies. Distinguendo la spesa in buona e cattiva.
Al Sottosegretario De Filippo vorremmo provare a spiegare la nostra idea di sanità che prevede, ad esempio, un ridisegno del ruolo delle ASL per farle diventare avamposti ambulatoriali degli ospedali; che richiama primari e vice primari dei reparti ospedalieri a diventare primari e vice primari anche degli ambulatori delle ASL; che vorrebbe rivoluzionare la medicina di base nel senso che i medici dal territorio si occupino anche delle prenotazioni di esami specialistici e che collaborino con gli ospedali per evitare accessi inutili ai pronto soccorso anche per un semplice punto di sutura; che privilegia una riorganizzazione del lavoro che consenta anche alle professioni sanitarie di avere finalmente voce in capitolo; che preveda in questi territori un aumento dell’assistenza domiciliare agli anziani.
Infine un’idea di sanità che ponga fine all’utilizzo dei medici in convenzione che costano esponenzialmente di più dei medici strutturati, che stressa lavoratori e pazienti diminuendo le garanzie ed aumentando le dichiarazioni dei redditi dei pochi fortunati.
Questo, pensiamo, significherebbe davvero cambiare verso. Altro che mettere ulteriori tickets, altro che tassare gli ammalati per finanziare i ladri della sanità, altro che costringere cittadini ammalati in difficoltà a pagarsi le cure presso le strutture convenzionate perché come ogni anno, a settembre, i budget stabiliti dalla Regione Campania sono, puntualmente esauriti."

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