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Tensione tra sindacati e Comunità Montana: lunedì presidio dei lavoratori

Le parti sociali accusano l’ente di non aver mantenuto gli accordi sottoscritti a gennaio scorso e lunedì saranno in presidio sotto alla sede per chiedere un incontro urgente al presidente Ciasullo.

comunità montana ufita

Impegni non mantenuti: i sindacati tornano ad attaccare i vertici della Comunità Montana dell’Ufita e lunedì prossimo i lavoratori del settore forestazione terranno un nuovo presidio per chiedere conto e ragione della condotta omissiva da parte dell’Ente. Sale nuovamente la tensione e c’è chi, come il segretario generale della fai Cisl, Raffaele Tangredi, chiede le dimissioni del presidente, Oreste Ciasullo, e dell’assessore, Raffaele Fabiano. Sotto accusa è finito l’accordo tra i rappresentanti dell’ente e le organizzazioni sindacali sottoscritto lo scorso 23 gennaio secondo il quale Ciasullo e Fabiano avrebbero dovuto convocare un tavolo per discutere della distribuzione dei fondi destinati al settore; del piano di forestazione per l’anno 2014 e per fare il punto della situazione sugli stipendi arretrati. “Che ci sia un atteggiamento omissivo da parte dell’Ente montano – afferma Antonio De Lillo della segreteria Uila Uil irpina – non ci sono dubbi. A quasi un mese dalla sottoscrizione dell’accordo l’ente non ha dato alcun segnale, ha rifiutato il confronto con le parti sociali e continua a non voler dare spiegazioni su questioni particolarmente importanti. Vogliamo capire come mai la cassa integrazione guadagni sia stata applicata in modo difforme tra i lavoratori, così alcuni sembrano essere stati penalizzati a vantaggio di altri; vogliamo capire perché gli stipendi arretrati sono stati pagati fino a maggio scorso e non fino a giugno, come concordato. Sarebbe anche opportuno – continua De Lillo – che il presidente Ciasullo venga all’incontro almeno una volta, considerato che finora ha sempre delegato l’assessore Fabiano e l’architetto Carlo Giardino. Gli accordi sottoscritti devono essere mantenuti – conclude - e se chi li ha firmati non è in grado di mantenerli ne tragga le relative conseguenze”. L’ente difende il proprio operato, l’assessore Fabiano ha ripetuto spesso di aver fatto il possibile per riequilibrare una situazione particolarmente complessa, ribadendo che lentamente a tutti i quesiti saranno fornite le opportune risposte.

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