Eccola la valle del Sabato. La mappa fotografa l’inquinamento prodotto dalla Novolegno alle sette del mattino. La macchia colorata rappresenta l’area coinvolta. Non solo Montefredane e comuni limitrofi, le emissioni, in alcune ore, raggiungono Montemiletto e Cesinali, fino a coinvolgere un territorio di circa 40 mila abitanti. I dati sono stati elaborati dall’Associazione Ambiente e Salute insieme al Cnr di Avellino e sono stati illustrati in una partecipata assemblea che si è tenuta ad Arcella, epicentro di quella che viene definita la Terra dei Fuochi Irpina. I cittadini sono preoccupati: da 30 anni vivono in queste condizioni, tra miasmi, impianti per lo smaltimento rifiuti, mostri di amianto, fabbriche che quando non inquinano diffondono odori nauseabondi. L’incendio alla Novolegno ha riacceso i riflettori sulla qualità della vita nella Valle. Ad oggi ancora non si conoscono le sostanze sprigionate dall’incendio. Si attendono i dati dell’Arpac dell’Asl. All’assemblea pesa l’assenza del sindaco di Montefredane, che infatti finisce presto sul banco degli imputati. C’è invece quello di Atripalda che fa appello al prefetto.
Prendono la parola i cittadini, rappresentanti delle associazioni, l’assemblea si scalda. Prova a tirare le somme Armando Galdo, medico e promotore dell’incontro.
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