Un miglaio di persone ha invaso la cittadina di Gesualdo. Irpinia, Basilicata e Sannio si sono riritrovate per una lotta comune: contrastare l’arrivo delle multinazionali del petrolio. ''Il nostro oro nero è il vino'', è stato ripetuto più volte. In marcia associazioni, semplici cittadini e tante famiglie con bambini al seguito. Il corteo è partito dal luogo dove sono in programma le trivellazioni per arrivare nella piazza dove c'è il castello di Carlo Gesualdo. Tutto il tragitto è stato percorso anche dai trattori della Confederazione Italiana degli Agricoltori. Non solo, un gregge di ovini ha fatto la sua comparsa.

Alla mobilitazione hanno aderito la Cgil Valle Ufita, Legambiente, il comitato a tutela del fiume Calore, Gino Cusano del nuovo Centrodestra, Ciasullo dei Popolari per Ariano, dirigenti del Partito Democratico, di Sinistra Ecologia e Libertà, di Rifondazione comunista, l'ex parlamentare Francesco Caruso, associazioni di studenti. Tanti i primi cittadini e gli amministratori. Solidarietà è arrivata dal comitato che si batte contro il petrolio in Basilicata: ''Speriamo che voi possiate vincere una battaglia che noi abbiamo perso''. La manifestazione si è conclusa con l'esibizione di una serie di gruppi musicali.