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''Giornata della Memoria'', medaglie d'onore per arianesi e grottesi internati nei campi di Hitler

70 anni fa la tragedia della Shoa, 70 anni dopo l’Irpinia ricorda la persecuzione e lo sterminio di un intero popolo, scientificamente progettato dal Terzo Reich attraverso lafollia della ''soluzione finale'' hitleriana. Consegna delle medaglie d’onore ai deportati nei campi di concentramento tedeschi. La cerimonia presso la prefettura di Avellino alla presenza delle più alte cariche istituzionali e militari della provincia. Nei lager nazisti in tanti ci finirono dopo l’armistizio del 48: soldati lasciati allo sbando, fatti prigionieri dai tedeschi, prima alleati poi nemici. Liberati dai sovietici o dagli occidentali, tornarono a casa con negli occhi la paura, il dolore e la rabbia per i soprusi subiti. A ritirare le medaglie oggi ci sono i parenti; il tempo passa e le testimonianze vive svaniscono. Tocca alle generazioni successive spiegare ai giovani, come agli studenti che hanno partecipato all’evento, cosa è stato l’olocausto  e la persecuzione degli ebrei: un abominio della storia che non smette di mietere vittime e generare è pregiudizi. Medaglie anche per due arianesi e un grottese. Il sindaco Cobino ha consegnato nelle mani del figlio Antonio, l’onorificenza a Michele De Luca, internato in Germania per due anni. Due i riconoscimenti per gli arianesi, uno ad Armando Monaco, l’altro a Francesco della Croce, classe 1920, rinchiuso in un campo di concentramento dal 43 al 45. A ritirare la medaglia, consegnata dal sindaco Gambacorta, il figlio Oto.

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