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Operai Irisbus in catene davanti al Quirinale: la polizia smantella il presidio/video

Catene, benzina, e tensioni con le forze dell’ordine. Questi gli elementi della giornata di protesta delle tute blu di Resistenza Operaia e del sindaco di San Sossio, del vice sindaco di Flumeri e dell’assessore di Castel Baronia. Contro la disperazione di chi perde il lavoro, le forze dell’Ordine hanno usato il pugno di ferro. Si sono incatenati in trenta davanti al Quirinale per chiedere certezze sul futuro della Irisbus. Partiti alle cinque alla volta di Roma nutrivano la grande speranza di trovare la disponibilità del Capo dello Stato. Gli avrebbero spiegato cosa sta accadendo in valle Ufita e che secondo la loro opinione l’incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico previsto fra nove giorni non sarà risolutivo se si discuterà solo di cassa integrazione ed esodati. Avrebbero voluto consegnare a Napolitano una lettera, ma tutto ciò non è stato possibile. È stato chiesto anche l'intervento e la presenza sulla piazza dei parlamentari irpini e campani per sostenere la loro richiesta, eppure, sul posto è arrivato, come nelle altre situazioni di emergenza createsi nella capitale dall’inizio della vertenza ad oggi, solo il segretario generale dell'Ugl, Giovanni Centrella. Le immagini del sito internet giornalettismo.com restituiscono nei dettagli quanto accaduto in piazza del Quirinale. La tensione è altissima sin dall’inizio. In effetti, solo in un’ora, si consuma il tutto. Le tute blu e gli amministratori discutono con polizia e carabinieri. Poi la decisione di un paio di operai di cospargersi di liquido infiammabile. La situazione è degenerata fino allo smantellamento del presidio e allo stato di fermo cui sono stati sottoposti tredici operai su ventisei portarti presso la Questura. «Ci trattate come criminali, quando questo dovreste riservarlo ad altri» - urlava uno dei più giovani lavoratori mentre veniva condotto nella volante. 
Secondo quanto sostenuto dagli stessi amministratori, dopo aver tranciato le catene, gli uomini della polizia hanno accompagnato tutti i manifestanti in Questura per identificarli. «Non è con la forza che si possono risolvere i problemi né calmare gli animi di operai disperati per il loro presente e per il futuro» dice Centrella bocciando la decisione di portare in Questura gli operai della Irisbus radunati davanti al Quirinale per protestare Ha utilizzato parole molto dure per commentare l’accaduto il sindaco di San Sossio Baronia Garofalo in un’intervista nel tg delle 14: «In Italia si presta molta più attenzione a un concorso per Veline o a un calciatore che si incatena davanti alla sede della Ferdecalcio che alla protesta disperata di un padre di famiglia che lotta per mantenere il proprio posto di lavoro». Successivamente, Garofalo con gli altri rappresentanti comunali è stato ricevuto dal prefetto Giulio Cazzella, consigliere dell'Ufficio Affari Interni del Quirinale, durante il quale si è spiegato l’intento della manifestazione e la necessità di incontrare Napolitano. Il presidente – ha riferito il prefetto - è informato e segue con attenzione anche questa vertenza esprimendo loro la sua solidarietà». 

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