L'appello alla ricomposizione, in realtà, è solo una formalità. Tra Cgil e Uil da un lato, e Cisl dall'altro, i rapporti sono ormai logori. Tanto che per la prima volta nella storia del sindacato irpino la manifestazione del primo maggio non li vedrà sfilare insieme. Petruzziello e Simeone accusano la Cisl di Melchionna di aver rotto gli accordi per l'elezione dei presidenti di Inail e Inps, giocando sporco e puntando a temere per sè le due poltrone che, invece, dovrebbero essere assegnate a rotazione a tutte le sigle. Solo l'ultima goccia, dato che le accuse reciproche vanno avanti da mesi. Così il primo maggio in piazza il sindacato sarà diviso.

L'iniziativa di Cgil e Uil è stata presentata questa mattina: una serie di incontri preparatori, focus su temi specifici, poi il corteo della festa dei lavoratori con al centro la solidarietà e l'integrazione. Protagonisti saranno i migranti ospitati in irpinia e il miglioramento del sistema dell'accoglienza. Non solo, spazio anche alle grandi vertenze e alle infrastrutture che l'irpinia attende da anni.

Inizialmente in piazza ci doveva essere anche l'Ugl, ma poi da Roma é arrivato il richiamo a partecipare tutti, compresa la federazione di Avellino, all'iniziativa nazionale che si terrà a Bagnoli. Ma c'è dell'altro, perchè all'interno del sindacato è riesplosa la polemica di chi sostiene che Vassilladis ricopra illegittimamente il ruolo di segretario. A sostenerlo è Giuseppe Carenza, segretario confederale, che diffida Vassilladis da usare il simbolo ricordando che da sentenza del tribunale lui non è più segretario. Il diretto interessato risponde che resta al proprio posto, che la battaglia legale è in corso e che gli iscritti locali gli hanno più volte rinnovato piena fiducia.