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Ariano Irpino, porte aperte agli orti sociali. Il progetto al PIP di Camporeale

23 Agosto 2020 Inaugurazione del progetto: IO COLTIVO – Porte aperte agli orti sociali -

Il progetto “IO COLTIVO – Porte aperte agli orti sociali”, avviato nel 2019, ha lo scopo di restituire valore al territorio e all'agricoltura, promuovere l'autoproduzione agricola ed il gusto di mangiare prodotti a km zero e sviluppare percorsi di agricoltura sociale in grado di promuovere salute mentale e fisica, non solo a favore di persone appartenenti alle fasce deboli e a forte rischio di emarginazione ma dell’intera comunità. Un’agricoltura diversa dunque, di tipo responsabile che, oltre a produrre beni agro-alimentari, stimoli attività sociali quali l’inserimento lavorativo, il recupero terapeutico di soggetti socialmente deboli e svantaggiati e attivi nuovi servizi a favore della comunità.Il progetto è stato avviato dalla Onlus Imagine To Help, in collaborazione con Slow Food Irpinia – Colline dell'Ufita e Taurasi e Valentina Un Angelo Per la Vita, ed è realizzato su un terreno di proprietà comunale, concesso in comodato d’uso gratuito. Situato nella Zona PIP di Camporeale, il progetto ha anche lo scopo di riqualificare un’area abbandonata da tempo e più volte vandalizzata, al fine di poter creare un luogo, in parte esistente, in cui poter fare agricoltura, sport e trascorrere del tempo libero.Orientato allo sviluppo dei valori sociali mediante l’agricoltura, l’approccio innovativo del progetto ha da subito generato forte interesse da parte di altri soggetti pubblici e del terzo settore. Difatti, in breve tempo è stato possibile costituire  un ricco partenariato in cui oggi spiccano: il Centro Medico Sociale Don Orione, l'Istituto d'Istruzione Superiore Giuseppe De Gruttola – Indirizzo Agrario, la Comunità Minori Stranieri non accompagnati "Orsa Maggiore "di Monteleone di Puglia e gli enti non profit CHARIS ed ELEOS, da sempre impegnati nella promozione di progetti di inclusione rivolti a  persone appartenenti alle fasce deboli e a forte rischio di emarginazione.
Il progetto, rivolto quindi a quelle persone che, per motivi differenti si trovano a vivere una situazione di difficoltà d’inclusione nel proprio contesto socio relazionale, è in realtà aperto alla comunità tutta. Difatti, ad oggi conta sulla presenza di numerosi volontari che, mediante semplici logiche di inclusione, sono già riusciti a riattivare un senso di comunità ormai perduto e a sviluppare contesti relazionali in cui ognuno ha la possibilità di poter agire, scegliere e vedere riconosciuto il proprio ruolo, la propria identità, e il frutto del proprio lavoro.
Di cosa si occupano i beneficiari del progetto? Di attività semplici, legate alla terra e all’agricoltura, di lavoro manuale e ricco di gratificazioni tangibili: occuparsi delle piante prendendosene cura in maniera naturale, seguire i cicli di vita delle varie colture, imparare a rispettare la terra applicando metodi di agricoltura biologica, ma anche attività collaterali quali la pet therapy, la musicoterapia e lo sport all’aria aperta. 
Inoltre, parte dei proventi derivanti dalle attività agricole, saranno destinati a progetti di sviluppo in Kenya, a favore della popolazione Masai, in cui la Onlus Imagine To Help è ormai attiva da anni, e  sarà proprio parte del gruppo dei volontari degli Orti Sociali, a spostarsi in Kenya per la realizzazione di tali progetti. 
Un progetto sociale dal grande impatto dunque, in grado di coinvolgere categorie di persone diverse e con diverse competenze e di riconoscere la diversità dell’altro quale valore necessario per combattere i pregiudizi e andare verso modelli volti al riconoscimento dei bisogni specifici di ognuno.

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