Tappa a Cesena, il 23 ottobre, per valutare l’idea del bio – cogeneratore nell’area industriale di Flumeri. L’amministrazione comunale si sta muovendo in sinergia con quella provinciale, nello specifico con l’assessorato all’Ambiente guidato da Domenico Gambacorta, al fine di acquisire una serie d’informazioni su tale impianto, sugli iter burocratici e sulle eventuali controindicazioni. Si immagina, comunque, in questa fase embrionale anche la collocazione: da escludere il lato destro della fondo valle Ufita provenendo da Grottaminarda, poiché sulla zona già insiste il sito di trasferenza rifiuti di Irpiniambiente; mentre l’impianto potrebbe esser posto sul lato sinistro, considerando anche il terreno dell’Asi mai utilizzato dalla Fiat. Sono al momento solo delle intenzioni che però potrebbero trovar maggior concretezza nei mesi a seguire. Intanto, ci si chiederà: cosa è un bio – cogeneratore? Attualmente si tratta di un’opportunità sempre più sfruttata per i vantaggi economici e per l’utilizzo di energie rinnovabili. Mentre la cogenerazione semplice è alimentata da carburanti di origine fossile, quella da biomasse ha il vantaggio di sfruttare fonti energetiche rinnovabili che diventano di utilità per il mondo agricolo, l'industria e l'ambiente. Le aziende agrarie e zootecniche possono ad esempio, attraverso la bio-cogenerazione, gestire i propri flussi energetici in modo autonomo, impiegando gli scarti agricoli e i liquami per produrre energia e calore. Tramite la digestione anaerobica la sostanza organica è trasformata in gas biologico, costituito principalmente da metano e anidride carbonica. La bio-cogenerazione, infatti, spesso è alimentata o soltanto addizionata con mais. L’orientamento è tutto proiettato verso politiche verdi. La scelta della neo amministrazione guidata da Lanza pare dunque che stia già risentendo positivamente della formazione ambientalista del primo cittadino e buona parte della squadra.