Cittadinanzattiva chiederà subito un incontro con Il nuovo manager dell’Asl di Avellino Maria Morgante. Lo scopo è quello di imbastire il filo del dialogo sulla scia di quanto già avviato con il suo predecessore Ferrante. A preoccupare è naturalemtne il piano ospedaliero della Regione che attualemente è al vaglio del ministero e che prevede un ulteriore depotenziamento dell’ospedale di Ariano. Anche nei nosocomi dell’Asl, come per il Moscati di avellino, il nodo principale resta quello della carenza di personale medico e paramedico. E’ molto critica la situazione al Landolfi di Solofra dove resta chiusa la radiologia ambulatoriale, servizio sospeso dallo scorso novembre proprio per carenza di personale. Sono solo quattro i medici in servizio in quel reparto, appena sufficienti per garantire le esigenze dei ricoverati. Ma le carenze riguardano anche l’organico degli anestesisti, carenze che hanno costretto a sospendere di nuovo la partoanelgesia. Un servizio per il quale lo scorso anno si erano mobilitate tantissime mamme e donne dell’area di Solofra con ripetuti appelli alle istituzioni. La partoanelgesia è stata anche una conquista delle associazioni Cittadinanzattiva e Tribunale per i diritti del malato di Ariano. Anche nel nosocomio arianese l’allora commissario Mario Ferrante ha disposto la riattivazione del parto indolore con una delibera in cui si disponeva una convenzione con tre nuovi anestesisti che dovrebbero essere impiegati solo per il reparto di ginecologia e ostetricia. Un servizio fantasma perchè secondo alcune testimonianze partorire con l’epidurale al Sant’Ottone Frangipane risulta davvero problematico, se le doglie arrivano fuori dall’orario di servizio l’epidurale non si può fare e l’unica alternativa è quella del parto naturale.
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