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Mirabella, il giallo delle cimici. Capone: ''Nulla da temere''

Ha chiesto le dimissioni del sindaco Capone il capogruppo d’opposizione Antonio Sirignano. Secco il no del primo cittadino che in merito ai fatti delle presunte indagini si sente sereno. Per la minoranza invece la città sta ricevendo una pessima immagine da questa vicenda

Ha avuto ripercussioni in consiglio comunale il blitz effettuato dalla Polizia negli uffici e nelle abitazioni del sindaco di Mirabella e del dirigente dell’ufficio tecnico. Al momento dell’avvio dei lavori del civico consesso il capogruppo d’opposizione Antonio Sirignano ha chiesto le dimissioni del primo cittadino per il bene della città. Richiesta prontamente respinta da Capone. Per il capogruppo dell’opposizione però è necessario che il sindaco fornisse chiarimenti sui fatti delle cimici e sull’ultimo episodio per non danneggiare ancora di più l’immagine della città. Il silenzio per  la minoranza non giova a nessuno perché tutti potrebbero essere additati come cattivi amministratori.  Pronta la replica del sindaco Capone che ha ricordato di essere stato sempre trasparente, ma se non si capiscono le origini delle indagini non può commentare. Capone si è detto fiducioso e tranquillo perché l’amministrazione non ha nulla da nascondere. Al momento opportuno forse martedì arriveranno delucidazioni per rispettare le procedure di indagine. La polemica però si è alimentata quando la minoranza con Sirignano ha chiesto la sospensione dell’attività amministrativa per autotutela. Secco il no di Capone: verrò in consiglio per chiarire. Ma non fermeremo nulla. E non ci dimettiamo perché siamo sereni, nonostante abbiate mandato tutti gli atti amministrativi alla Procura della Repubblica. 








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