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Nessuna nuova proroga: Ariano non è più zona rossa

Dalla mezzanotte di ieri Ariano Irpino non è più zona rossa. Dopo 38 giorni di isolamento il Tricolle riapre i suoi confini, ma attenzione la fine delle restrizioni non significa “liberi tutti”. Anzi. Come nel resto d’Italia, è consentito uscire di casa solo per motivi di salute e di lavoro, e per andare a fare la spesa. Bisogna compilare l’autocertificazione ed è obbligatorio indossare mascherine e guanti. I controlli da parte delle forze dell’ordine continueranno, così come ci sono stati in mattinata. Le prime ore fuori dalla zona rossa sono state monitorate attentamente da Carabinieri, Polizia e Vigili Urbani. Il momento per la città resta delicato, 151 i contagiati totali. Due nuovi casi si sono registrati ieri sera dopo tre giorni in cui Ariano aveva tirato un sospiro di sollievo. 22 le vittime arianesi. 51 totali in provincia su 235 contagiati. L’ultimo decesso si è registrato questa mattina nel reparto di rianimazione del Frangipane. È spirato dopo giorni di lotta contro il virus un 58enne di Villanova del Battista. Attualmente presso l’ospedale di Ariano Irpino sono ricoverate: 3 persone in Terapia Intensiva ( 1 positivo e 2 sospetti) 38 persone in Medicina COVID di cui 36 positivi e 2 sospetti. Continua anche il programma di screening sul personale delle carceri. Dopo aver sottoposto a test gli operatori sanitari che operano nelle case di reclusione, oggi l’Asl ha iniziato ad eseguire l’esame su tutti gli agenti di polizia penitenziaria, a partire da quelli che lavorano nel carcere del Tricolle. L’attenzione ora si sposta anche su quello che bisogna fare per arrivare bene alla Fase 2. “Con la fine della zona rossa - spiega il commissario prefettizio, Silvana D’Agostino - non spariscono di incanto i problemi. In città c’è stato un focolaio di infezione di notevoli dimensioni che bisogna augurarsi non esploda più. Pertanto, ogni iniziativa va programmata con attenzione”. Ad Ariano Irpino sono rimasti chiusi, oltre alle scuole come dappertutto, anche l’Agenzia delle Entrate, l’Inps, il Genio Civile, gli uffici comunali, l’Ufficio del Giudice di Pace, le Poste e le banche. “Adesso - riprende il commissario - dobbiamo consentire la riapertura di questi uffici, nel rispetto dei protocolli definiti dal Governo centrale”.

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