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Riapertura tribunali minori, Ariano in pressing sul Governo

Il prossimo 21 ottobre si terrà la prima audizione del gruppo interparlamentare al Ministero della Giustizia. L’iniziativa riaccende il dibattito sul Tricolle dove è stato soppresso il Tribunale. La questione sollevata dalla capogruppo di Ariano di Tutti,Raffaella Manduzio, finisce in consiglio comunale.

Manifestazione per il Tribunale

Ritorna di attualità la riforma che ha chiuso i tribunali minori, come quello di Ariano Irpino e Sant’Angelo dei Lombardi. A breve, saranno calendarizzati dal Ministro Bonafede una serie di incontri con i rappresentanti territoriali, altri delegati come amministratori comunali e componenti degli ordini forensi proprio per ragionare sulla revisione della geografia giudiziaria e sugli uffici di prossimità. Per questo sul Tricolle la capogruppo in consiglio comunale per Ariano di Tutti, Raffaella Manduzio, ha voluto coinvolgere i colleghi di minoranza firmando un documento con il quale ha chiesto di portare in assemblea la materia. È al termine della riunione dei capogruppo si è deciso che questa informativa sulla revisione della geografia giudiziaria sarà il primo punto all’ordine del giorno dell’assemblea del prossimo mercoledì 9 ottobre. “E’ necessario portare all’attenzione del consiglio comunale la questione della revisione della geografia giudiziaria atteso il nuovo dibattito politico che si è aperto a Roma” – sostiene la Manduzio. Il suo riferimento è all’iniziativa della deputata del Movimento 5 Stelle Elisa Scutellà che ha promosso l’istituzione di un gruppo di lavoro composto da esponenti di Camera e Senato rappresentativi di tutti gli schieramenti politici per arrivare ad una proposta politica in grado di superare la riforma della geografia giudiziaria del 2013 e riaprire i 31 tribunali e le 230 sezioni staccate.“La prima audizione – fa sapere la consigliera di Ariano di Tutti – è prevista il 21 ottobre pertanto è doveroso mettere in atto tutte le iniziative che possano in qualche modo fare pressione sul governo e che vedano impegnati il consiglio comunale, il sindaco, le associazioni forensi ma soprattutto le deputazioni parlamentari territoriali affinché diano risposte e rassicurazioni circa la necessità di individuare soluzioni a questa riforma che si è rivelata fallimentare”.

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