Frigento, Paternopoli e Sant’Angelo all’Esca contro il Consorzio per le Politiche Sociali. In una lettera a firma dei sindaci Giuseppe Forgione, Attilio Iannuzzo e Carmine Ciullo si chiede – entro le prossime 48 ore – “di provvedere a presentare il progetto triennale Sprar al Ministero dell’Interno e le motivazioni ufficiali della mancata presentazione. In caso contrario i primi cittadini fanno sapere che provvederanno con una azione risarcitoria, una procedura in danno che sicuramente – scrivono – avrà delle ripercussioni politiche – immaginiamo sugli equilibri e la formazione del consiglio d’amministrazione del consorzio – ma nello stesso tempo si anticipa anche che gli stessi sono intenzionati a candidarsi autonomamente o con altre formule allo SPRAR”. Insomma, la reazione non si è fatta attendere. La decisione del CDA del consorzio ha scatenato una spaccatura evidente nell’assemblea dei sindaci dell’Ambito A1. “La decisione di partecipare al bando – si legge sempre nella lettera – rappresentava una opportunità per le nostre comunità per costruire un percorso di accoglienza seria e responsabile”.Intanto, l’amministrazione comunale di Ariano Irpino, nello specifico l’assessore al ramo, Raffaele Li Pizzi, dopo alcuni articoli di stampa nei quali si faceva riferimento alla richiesta del Tricolle di temporeggiare per individuare strutture adeguate, cerca di chiarire. Li Pizzi afferma: “la procedura non è bocciata né sospesa, ma è in corso. Il comune di Ariano Irpino non si è tirato indietro. Se oggi sono circa 110 i migranti ospitati sul territorio comunale in 4 strutture, vogliamo fare una vera accoglienza”. E sempre da Palazzo di Città si rende noto che la proroga per la presentazione delle domande è stata fissata entro il prossimo 5 maggio. C’è tempo per un accordo sereno fra le diverse amministrazioni.