Per loro non c’è stato alcun funerale, nessuna celebrazione perché le regole lo vietavano. Ma le 30 vittime del Covid sul Tricolle, e le altre decedute nei comuni che fanno parte della diocesi Ariano-Lacedonia, non sono state dimenticate. Domani martedì 23 giugno il Vescovo Sergio Melillo ricorderà le vittime con una celebrazione in loro suffragio, insieme a tutto il clero diocesano. Un momento di preghiera per la comunità e un ultimo saluto a chi quel terribile virus purtroppo non è riuscito a sconfiggerlo.

La Santa Messa si terrà alle 18 all’Arena Mennea, all’aperto, così che possano parteciparvi quante più persone garantendo comunque il distanziamento sociale. Melillo aveva già anticipato la sua volontà di rendere omaggio alle vittime, tra cui due pilastri portanti della comunità religiosa del tricolle, Don Antonio Di Stasio e Suor Emilia Scaperrotta, che come tutti gli altri non avevano potuto ricevere il meritato addio da parte della comunità. Ebbene domani tutte le persone scomparse verranno chiamate una a una, saranno ricordate e onorate. Vittime di una pandemia che ha sconvolto per tre mesi la città e da cui Ariano si sta riprendendo a piccoli passi. Uno di questi, importante e dovuto, è proprio l’ultimo saluto a chi non c’è più. Il Tricolle in provincia è stata sicuramente la città più colpita dal Covid.

Dagli inizi di marzo, quando si è scoperto il primo caso positivo è stata un’escalation di nuovi contagi che ha portato anche all’istituzione per un mese e mezzo della zona rossa. La preoccupazione è aumentata con la scoperta del focolaio al Minerva che è costato la vita a tanti pazienti del centro. Poi sono arrivati i tamponi a tappeto, lo screening sierologico e il graduale ritorno alla normalità. Ma senza dimenticare quello che è stato e le vittime che il coronavirus ha fatto. Persone a cui domani la comunità, di nuovo insieme, darà il suo ultimo saluto.