Sono circa le 10 quando a Solofra si scatena l’inferno. Prima la pioggia battente, poi un’onda di fango e detriti, in picchiata dalla montagna, travolge la città. Definire il nubifragio una bomba d’acqua, questa volta non è una esagerazione giornalistica. Solofra si è ritrovata letteralmente in ginocchio. Panico in diverse zone della città, concerie allagate, famiglie rimaste intrappolate in casa, in particolare a Santa Lucia, dove ora ci vorranno giorni per liberare le strade. La gente è esasperata e arrabbiata, parla di disastro annunciato, di abbandono dei valloni, di una gestione del territorio inadeguata.

Tanti i negozi allagati, in centro come in periferia. E’ il caso di una cartolibreria nella cosiddetta zona della stazione, invasa dal fango. Il proprietario è riuscito nell’impresa di mettere al sicuro, tommy il suo cane.

E c’è anche chi ha rischiato di rimanere intrappolato in macchina, come questo signore, che ha visto la sua auto affondare sotto due metri di acqua mentre attraversava il ponte della ferrovia.

Settembre inizia dunque nel peggiore dei modi. Disagi anche a Volturara e Montoro, in diverse contrade, e lungo il raccordo autostradale Avellino -Salerno, dove una delle corsie si è trasformata in un fiume.

Tutta l’area dell’irno-solofrana è monitorata da un elicottero della protezione civile. Fortunatamente non ci sono feriti. Vigili del fuoco, forze dell’ordine e volontari sono all’opera per riportare la situazione alla normalità. Ci vorranno giorni. Poi sarà il tempo delle polemiche, per accertare le responsabilità di quello che appare come l’ennesimo disastro annunciato.