Seguici su

Ciao, cosa stai cercando?

Canale 58Canale 58

Cronaca

Omicidio Gioia, figlia e fidanzato volevano uccidere tutta la famiglia

Ucciso a coltellate, mentre era sul divano. Vittima dell'assurda follia omicida, Aldo Gioia, 53 anni, dipendente della Fca di Pratola Serra. Ad ammazzare l'uomo, Giovanni Limata, 23 anni, fidanzato della figlia Elena, appena diciottenne. L'agguato intorno alle 22:45 di ieri sera nell'abitazione dove risiede la famiglia Gioia, in pieno centro, lungo Corso Vittorio Emanuele. A quanto risulta dalle indagini, i due fidanzati si erano messi d'accordo per eliminatre tutta la famiglia, inscenando una rapina, e poi fuggire insieme. Con la scusa di andare a buttare la spazzatura, la ragazza ha lasciato aperta la porta di casa al compagno che, una volta entrato, si è scaraventato contro l'uomo, assopito sul divano, colpendolo ripetutamente con un coltello da caccia. Il 23enne, secondo il piano, avrebbe dovuto poi uccidere madre e sorella della sua fidanzata. Ma qualcosa è andato storto. Subito dopo aver aggredito Aldo Gioia,  Giovanni si è dato alla fuga, mentre la fidanzata Elena è rimasta in casa fingendo si fosse trattato di una rapina finita male. Ma all'arrivo la Polizia, insospettita dal racconto della ragazza, ha ricostruito che i due erano d'accordo. Entrambi sono stati arrestati. L'uomo è morto poco dopo in ospedale. Il movente starebbe nell'ostilità del padre e di tutta la famiglia alla relazione tra i due. Il ragazzo sarebbe già noto alla forze dell'ordine per i sui precedenti. Sotto shock il capoluogo.

LA NOTA DELLA PROCURA DI AVELLINO

A seguito di tempestive attività di indagine svolte nell'immediatezza del fatto, coordinate dalla Procura della Repubblica di Avellino ed eseguite dalla Squadra Mobile di Avellino, è stato emesso decreto di fermo del pubblico ministero nei confronti di un giovane di anni 22 e di una giovane di 18 anni appena compiuti, entrambi originari e residenti ad Avellino, poiché gravemente indiziati della commissione dell'omicidio premeditato in pregiudizio del padre della giovane.

Quest'ultimo, trasportato con urgenza all'Ospedale Moscati dopo l'accoltellamento subito all'interno della propria abitazione da parte del giovane, è spirato poco dopo la mezzanotte in conseguenza delle plurime ferite da taglio inferte su diverse parti del corpo.

La pronta segnalazione al 113 inoltrata dalla moglie della vittima, che informava dell'accoltellamento appena occorso, permetteva alle Volanti e agli uomini della Squadra Mobile di intervenire dopo pochi minuti presso il luogo dell'evento, accaduto in pieno centro di Avellino, al Corso Vittorio Emanuele.

Sul luogo del fatto, gli agenti rinvenivano, nell'area seminterrata dell'edificio, le prime tracce dell'efferato delitto, che consentivano di risalire all'aggressore.

Le successive immediate investigazioni della Polizia, svoltesi per l'intera nottata con l'intervento e la direzione personale del P.M. di turno sul luogo del delitto e negli uffici della Questura, mediante interrogatori e acquisizione di tracce, di conversazioni e messaggi presenti sui cellulari dei giovani, consentivano di ricostruire la torbida e allarmante vicenda, che si è rivelata essere l'epilogo - fortunatamente solo parzialmente portato a termine- di una vera e propria strage pianificata dalla coppia. I giovani, che hanno reso dichiarazioni confessorie, hanno, infatti, riferito che il piano avrebbe dovuto concludersi con la loro fuga dopo l'uccisione anche della madre e della sorella della giovane.

Il movente, stando a quanto accertato, sarebbe da collegarsi alla conflittualità generatasi tra la coppia e i genitori di lei, osteggianti il loro rapporto sentimentale

Commenta l'articolo

Copyright © Mediainvest srl - Tutti i diritti riservati - Web Agency: Progetti Creativi
La riproduzione di tutto o parte del contenuto di questo sito è punibile ai sensi delle leggi vigenti
Privacy Policy