Blitz dei Nas in una decina di centri di accoglienza della Provincia di Avellino. L'operazione è scattata in gran segreto nella giornata di ieri. Gli esiti si conosceranno, nel dettaglio, solo nei prossimi giorni. Ma alcune indiscrezioni sono già trapelate. L'indagine della Procura della Repubblica di Avellino è stata aperta all'indomani  degli esposti presentati dal sindacato, in particolare dalla Cgil. Testimonianze e documenti che raccontano di strutture fatiscenti, cibo avariato, sovraffollamento.

I Nuclei Antisofisticazione, accompagnati dai Carabinieri  e dai medici sanitari dell'Asl, hanno avviato una prima verifica. Nel mirino soprattutto i centri dell'hinterland avellinese: dunque quelli di Monteforte, Mercogliano, Atripalda, Ospedaletto.

Secondo i primi accertamenti, nel corso del blitz sono state riscontrate gravi carenze igienico-sanitarie, tanto gravi da comportare, in alcuni casi, la chiusura delle strutture e  il trasferimento dei migranti in altri centri.

Al setaccio cucine, bagni e dormitori. L'obiettivo della Procura è  stabilire se la convenzione sottoscritta dalle cooperative quando hanno ricevuro l'appalto, viene rispettata. Controllati dunque i menù, così come i contratti dei lavoratori.

Alcuni dipendenti hanno denunciato di prestare servizio in nero e senza retribuzione da mesi. Tutti aspetti sui quali il Procuratore capo Rosario Cantelmo, che segue di persona le indagini, punta fare chiarezza.

E' facile prevedere che altri controlli scatteranno nei prossimi giorni: in tutto sono circa 25 i centri di accoglienza in irpinia. Al momento i richiedenti asilo sono oltre 1200. Ma altri, presumibilmente ne arriveranno, visto che il prefetto Carlo Sessa è stato convocato a Napoli per un vertice con i colleghi delle altre province, proprio per decidere come distribuire i nuovi flussi.