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Cronaca

Scandalo diplomi facili, gli indagati salgono a cinque

Salgono a cinque gli indagati dalla Procura di Avellino nel caso diplomi facili e occorreranno altri sei mesi per approfondire le indagini. Gli inquirenti hanno iscritto nel registro degli indagati un 40enne di Carife, un 62enne dell’ufficio di segreteria di un istituto privato di Chiusano e un altra 40enne del capoluogo.
L’inchiesta fu avviata dopo la denuncia di una finta studentessa alla quale un ex collaboratore della Cisl, avrebbe chiesto circa 2300 euro per ottenere un diploma e una certificazione informatica, l’eipass, utili a scavalcare l’iter previsto per accedere alle graduatorie per le supplenze del personale Ata nelle scuole.
Dal lavoro degli inquirenti risulta che, anche dopo la denuncia di “Striscia la Notizia”, che portò il caso alla ribalta nazionale, e la sospensione decisa dalla Cisl, i cui vertici sono stati completamente scagionati, il sindacalista avrebbe continuato per così dire nella sua “attività”. In alcune intercettazioni l’indagato, finito agli arresti domiciliari, ha detto che “l’inchiesta è una gran seccatura” e che “faceva perdere un sacco di soldi in quanto i clienti non andavano a ritirare i titoli”.
Per lui e un altro indagato il prossimo 20 giugno inizierà il processo dinanzi al giudice Roberto Melone dopo la richiesta di giudizio immediato.

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