Ersilia Silvestri l’insegnante ritrovata cadavere, sgozzata nella vasca da bagno della sua abitazione si è uccisa. Lo fanno pensare diversi elementi di prova in mano agli inquirenti che hanno subito risolto il caso, pur disponendo l’autopsia per sciogliere ogni eventuale altro dubbio. Gli uomini della squadra mobile di Avellino, hanno eseguito fino a tarda notte i rilievi ascoltando a lungo il marito della donna. La sessantunenne ha prima provato a tagliarsi le vene dei polsi e poi si è sgozzata. Una scena terribile quella che si è presentata agli occhi dei soccorritori. Nell'appartamento di via Berardi si è recato personalmente anche il sostituto procuratore, Roberto Patscot, insieme al capo dei magistrati di Avellino, Angelo Di Popolo. Non si è perso tempo. Indagini rapidissime al fine di poter raccogliere ogni elemento utile. Inizialmente si era pensato che la sessantunenne fosse stata uccisa e il timore era quello per gli inquirenti di trovarsi davanti ad un caso analogo a quello di Claire Martin, la giovane cameriera inglese trovata sgozzata nella villetta dei suoceri a Carpignano, piccola frazione di Grottaminarda, sulla cui morte non si è fatto ancora luce. Gli episodi non hanno alcun collegamento tra loro. Insegnava italiano e latino al liceo scientifico Mancini, dove si recava tutti i giorni a piedi. Donna affabile, cordiale, mai un ombra su di lei, famiglia molto stimata in città. Un gesto che resta inspiegabile. Incredulità tra colleghi e alunni. Nessuno avrebbe immaginato minimamente una fine così tragica. Ma sarà l’autopsia fissata per la giornata di domani, pure essendo festiva e le ulteriori indagini della polizia a chiarire del tutto la vicenda, che gli inquirenti di Via Palatucci sin da ora non associano minimamente al caso Claire, irrisolto e senza un minimo di verità da ben 37 giorni.