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Economia

Camera di Commercio, Cna: ''Bene elezione di La Stella. Male l'atteggiamento di Confindustria''

Dalla Confederazione Nazionale degli Artigiani di Avellino, riceviamo e pubblichiamo:''La Presidenza esprime soddisfazione e piena condivisione per come è stata gestita la vicenda della Camera di Commercio.Eravamo partiti da un sostanziale isolamento della CNA, che datava da qualche anno, non solo sulle questioni di contenuto ma anche su quelle del rispetto della legalità, che ci aveva portato a subire persino il tentativo ridimensionarci in Consiglio Camerale e all’esclusione dalla Giunta, attraverso un voto semplicemente vergognoso. Abbiamo lavorato alla ricostituzione di una solidarietà tra le associazioni, proponendo a tutti l’esigenza di chiudere in via definitiva un passato che, per quanto imbellettare lo si voglia, è stato per le imprese non utile ad alleviare le loro difficoltà dentro la crisi. L’elezione di La Stella è un punto di arrivo positivo ed il punto di partenza.Certo, la soluzione che avrebbe meglio dato il senso della svolta sarebbe stata quella di portare il nostro maggiore esponente alla Presidenza: ma non ne esistevano le condizioni ed intestardirci su tale obiettivo avrebbe avuto come unico effetto quello di ripiombarci nell’isolamento e lasciar passare soluzioni che sarebbero state della più piatta continuità.Avremmo preferito un confronto aperto, senza pregiudiziali, sulle cose da fare. Non è stato possibile; per l’arroccamento incomprensibile di Confindustria che, dopo essersi accodata acriticamente alla riconferma di Capone pur di avere un posticino in giunta, si era illusa di poter occupare il massimo posto di responsabilità camerale, senza dire neppure una parola su quale programma.Se sono comprensibili i maldestri tentativi di Capone di restare a galla anche a costo di svendere il ruolo della sua associazione, è sconvolgente come Confindustria abbia detto il tutto ed il contrario di tutto, arrivando, in queste ultime ore, al paradosso di far finta di aver dimenticato di aver teorizzato che con le Associazioni che ricorrevano alla magistratura loro neppure ci parlavano.Confindustria è libera di procedere con la carta bollata, con la richiesta di commissariamento, ma almeno ci spieghi le ragioni del suo ricredersi sulle questioni della legalità formale, dopo aver votato un Presidente per la quarta volta mentre le sue consorelle firmavano in giro per l’Italia ricorsi analoghi a quelli prodotto da CNA ad Avellino.Occorre oggi voltare pagina: ritrovare sobrietà, serietà e capacità di confronto sui problemi.Noi cercheremo di farlo, in Camera, ove saremo leale sostegno a La Stella se la sua gestione effettivamente sarà una gestione di svolta, se le scelte sposteranno le risorse camerali sulle piccole e piccolissime aziende; se, abbandonando “gite”, “pedane” e “passerelle”, giorno per giorno, sul credito, sull’internazionalizzazione, sulla formazione professionale, sulle reti di impresa, si lavorerà per rafforzare nel concreto il tessuto produttivo irpino. Il senso del nostro sostegno è questo e solo questo: non recupero di posizioni di potere, che francamente ci interessano poco o nulla, ma recupero di un senso di marcia chiaro. Non esiteremmo un istante a dissentire e separare le nostre responsabilità da quelle di la Stella di fronte a scelte che non dovessero convincerci o rappresentare una sostanziale continuità con un passato che abbiamo inteso seppellire.Questa pagina, che ha in sé anche passaggi non proprio onorevoli, va chiusa anche nel rapporto tra le Associazioni.CNA non ha pregiudiziali da sollevare verso chicchessia, così come non tollererebbe pregiudiziali nei suoi confronti.La ripresa di un confronto che da subito assuma toni sobri e rispettosi, è possibile sin da oggi: unica condizione è che esso avvenga sul terreno del rispetto assoluto dell’interlocutore, senza velleità da parte di alcuno di ritenersi più rappresentativo, di poter rappresentare di più di quanto la sua reale forza organizzata gli consenta di fare, con ciascuno rispettoso del contributo degli altri al dibattito, dismettendo complessi di “primo della classe”, e velleità a mettere il cappello su idee e proposte non proprie.Questa vicenda è una lezione per tutti. Il mondo della rappresentanza sociale ha dato all’opinione pubblica e persino, per molti versi, alle aziende che rappresenta non la migliore immagine di sé. Occorre mettersela alle spalle, con decisione, tornando ai problemi, ai luoghi di confronto e di decisione, riprendendo e non in modo strumentale, le elaborazioni avviate sul Tavolo dello Sviluppo, aggiornandole e verificandole alla luce degli indirizzi che le istituzioni di Governo Nazionale e Regionale si sono nel frattempo date. Il confronto sui temi dell’occupazione, delle produzioni, dell’ammodernamento dell’apparato produttivo ed infrastrutturale, della innovazione, della formazione, del risanamento delle aziende pubbliche e della difesa degli interessi degli utenti dei pubblici servizi, risente di questo ritrarsi del mondo delle imprese su vicende particolari. La sfida per tutti noi è la capacità di coniugare assieme gli interessi degli imprenditori che ci hanno scelto come riferimento, con l’interesse generale di un territorio. Se viene meno questo nostro apporto collettivo è difficile immaginare una sintesi efficace, una capacità di evitare la dispersione nei particolarismi localistici.E’ una scommessa per tutti e Cna è pronta a fare tutta intera la sua parte''.

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