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Economia

Camera di commercio, volano stracci tra La Stella e Confindustria: ballottaggio ad alta tensione

Da Oreste La Stella, direttore di Confcommercio, candidato alla presidenza della Camera di Commercio, riceviamo e pubblichiamo:

''Per la prima volta Confindustria irpina rompe il silenzio sulla vicenda della Camera di Commercio di Avellino e lo fa con una intervista (leggi qui) del suo Vice Presidente Andrea Giorgio del tutto svincolata da ogni e qualsiasi contesto spazio temporale.Questi arrabatta alcune argomentazioni, assolutamente poco attinenti al caso di specie, ma che nella loro piccineria meritano risposta, al solo scopo di fare chiarezza su una vicenda che sta assumendo i connotati di un affare di stato.La prima è che sia “un abominio che alla guida della Casa delle Imprese non ci sia un imprenditore.” E che in Irpinia si perda l’occasione di entrare nel Guinnes dei primati con “la prima imprenditrice donna alla guida di un Ente Camerale italiano”. Ma di che parla? La Vozzella, candidata confindustriale, se donna certamente lo è, non è altrettanto certo che sia ancora una imprenditrice… La sua azienda è un altro di quei pezzi del tessuto produttivo italiano che imprenditori non più disposti a rischiare hanno ceduto a stranieri e non risulta che sia amministratrice o socia di alcuna azienda, come da lei stessa dichiarato all'atto della nomina in Giunta Camerale e come è facilmente appurabile con una semplice consultazione del sito della camera di commercio di Avellino. Ma per la verità non è il rilievo più importante. Visto che nella polemica mi si tira per i capelli, va detto a chiare lettere come sia imbarazzante immaginare di poterla indicare quale esempio, visto che le sue aziende o sono state trasferite in India, per usufruire di costi del lavoro certamente più bassi o sono state vendute ad imprenditori non italiani. E soprattutto non è certo il modello di imprenditrice aperta a corretti rapporti sindacali se è vero come è vero che il suo nome è balzato agli onori della cronaca prima per un licenziamento, ritenuto illegittimo dal magistrato, che ha reintegrato la dipendente. Caso strano la reintegra è stata disposta per la sede indiana dell'azienda!!! D’altro canto, se ricordiamo bene, in base a tale vicende fu necessario salvaguardare l’immagine di Confindustria attraverso le sue dimissioni da vice Presidente… Su internet, chi voglia, ritrova ancora oggi i ritagli di stampa dell’epoca… Ma aggiunge ancora Giorgio: “La Stella è incandidabile ed ineleggibile per gli stessi motivi per cui è decaduto Capone». Le osservazioni sono più d’una: la prima, la questione della ineleggibilità mia in Giunta per cumuli di mandato fu posta, e, alla luce delle più recenti interpretazioni normative e giurisprudenziali fu respinta con il consenso della Vozzella e di Maioli. Se altri hanno tutto il diritto di richiamarla, è semplicemente scandaloso che Confindustria scopra una questione di legalità sulla base delle sue personali convenienze. Ed altrettanto scandaloso sarebbe che Confindustria che ha stigmatizzato come scorretto il ricorso alla carta bollata, oggi, senza spiegarne le ragioni, cambi opinione. Ma la cosa più grave è che di ciò, della mia incandidabilità, Confindustra si ricordi solo oggi e non in occasione della mia candidatura in occasione del consiglio camerale di martedì scorso. Sollevarla oggi, in sede di ballottaggio è ricorrere ad un mazzo di carte truccate: l’impressione spiacevole che si ricava è che, sentendosi incapaci di costruire un largo consenso sul proprio candidato, si cerchi di vincere la partita eliminando il concorrente. Inoltre, se vogliamo parlare di programmi sono pronto a confrontarmi con tutte le associazioni al fine di contribuire allo sviluppo del tessuto imprenditoriale della nostra provincia, ma quali siano i programmi della Candidata di Confindustria non è dato sapere, perché fino ad oggi al di fuori di apodittiche affermazioni di presunta leadership, caldeggiate da illusi e visionari che non vogliono accettare la fine di un'epoca, altro non è stato detto. Ma sulla ineleggibilità a Presidente c’è solo un cavillo formale, quello che il Presidente della Camera sia anche membro della giunta camerale. E’ solo formale, in quanto la norma statutaria e di legge serve unicamente a dire che egli, in quanto Presidente, esercita anche ogni potere che la legge attribuisca ai membri di giunta. Ma il Presidente, per legge e statuto, è un organo a sé stante, eletto separatamente, con poteri e funzioni propri che lo distinguano nettamente dalla giunta in quanto organo e dai suoi componenti. Allora è solo un funambolismo omologare i più mandati di componente della giunta alla condizione per me inesistente di aver già ricoperto la carica di Presidente. Prima di cozzare contro ogni sensata interpretazione della legge che non avvenga a Bisanzio, urta contro ogni buon senso. In ogni caso, la mia elezione in giunta non è stata impugnata nel termine di legge e pertanto è passata in cosa giudicata, si ripete, con il consenso anche di Confindustria che oggi stigmatizza il suo stesso comportamento. Non voglio tediare oltre con tecnicismi giuridici che saranno se è il caso, affrontati nelle sedi opportune, e mi appello al senso di responsabilità di tutti i componenti del consiglio, al fine di archiviare in fretta questa brutta pagina e pensare già da martedì a come alleviare la crisi economica del tessuto imprenditoriale della provincia, condividendo ed ascoltando tutti gli attori della vicenda. Ultimo ma non meno importante, mi preme sottolineare che al contrario di quanto affermato da Giorgio, io sono imprenditore, perché ho partecipazioni societarie in due società operanti nel settore dei servizi, e sono altresì amministratore di entrambe le società che sono regolarmente iscritte alla Confcommercio di Avellino ed in regola con le quote associative, al contrario di qualche grande imprenditore del settore''.

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