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Economia

Crollo turismo in Campania. Prenotazione solo per il weekend e le stime per 2021 sono nere

COSTIERA

Solo turisti di prossimità, dalla stessa Campania o al massimo dal Lazio, e solo per il weekend. Una crisi nera che sta spaventando il settore turistico campano ma non solo quello della costa tirrenica, dalla costiera al Cilento, ma anche quello dell’entroterra con i suoi borghi più belli. Le stime dell’Enit – l’Agenzia Nazionale per il Turismo - sono impietose: quest’anno nel bel paese si è perso il 91 per cento del turismo straniero; le compagnie aeree dei paesi scandinavi hanno cancellato i voli fino al 31 marzo 2021; se dall’Inghilterra vi erano 96 voli al giorno verso l’Italia ora il numero si è ridotto a 6. Gli albergatori campani sono in allarme considerando il protrarsi dell’emergenza sanitaria e le relative misure di contenimento del contagio. Il portavoce del settore è il presidente del gruppo alberghi, turismo e tempo libero di Confindustria Salerno, Giovannantonio Puopolo: “Stiamo vivendo grandissime difficoltà e siamo in apprensione per le stime catastrofiche sul 2021. La crisi si sta abbattendo su uno dei posti più rinomati al mondo come la Costiera figuriamoci sull’entroterra, dall’Irpinia al Sannio e al Cilento, dove si è creato un indotto enogastronomico collegato al flusso turistico americano, canadese o australiano che puntualmente ogni anno aveva come meta prediletta la Campania”. Secondo il referente di Confindustria la soluzione non è l’assistenzialismo, serve una seria programmazione turistica sulla quale tocca lavorare immediatamente. “Se non stimoliamo la creazione di microimprese nel settore, avremo un crollo anche sui dati dell’occupazione giovanile”.

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