Domani si riuniranno i rappresentanti delle amministrazioni locali che fanno parte della Società Asi. Deve essere rinnovato il consiglio di amministrazione, scaduto il 9 maggio scorso, e allo stato delle cose manca un accordo preventivo tra le diverse componenti politiche. Il nodo da sciogliere è essenzialmente il nome del presidente. La battaglia, come sempre, si combatte sul terremo partitico. L'Udc spinge per Vincenzo Sirignano, che avrebbe il sostegno anche di una parte del Pd. Più traversale l'orientamento che vedrebbe di buon grado la riconferma di Giulio Belmonte, ex demitiano e perciò stesso osteggiato dall'Unione di Centro. Lo scontro in atto, con i democratici divisi anche su questo nuovo fronte, rischia di vanificare la possibilità d'una soluzione unitaria: sbocco che sarebbe quanto mai utile per ridare ossigeno ad una società in piena crisi soprattutto per il grave indebitamento del Cgs.Proprio per le condizioni oggettive in cui versa l'Asi, buon senso suggerirebbe la scelta di un tecnico di provate capacità e super partes. Ce ne sono di validissimi nell'elenco dei manager a riposo del mondo industriale irpino. La politica, per di più, darebbe un segnale di grande responsabilità. E solo Dio sa quanto ce ne sarebbe bisogno dopo i pasticci dell'Alto Calore e dell'Acs.