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Politica

Il Tar blocca l'introduzione delle indennità all'Ato Rifiuti

Tribunale

Il Tar di Salerno blocca la delibera attraverso la quale l'Ato Rifiuti, modificando lo statuto, disponeva l'aumento delle indennità per il presidente dell'Ente d'Ambito. I magistrati amministrativi hanno accolto il ricorso presentato dal comune di Cassano Irpino, guidato da Salvatore Vecchia, contro il provvedimento licenziato il 17 dicembre del 2019. La delibera disponeva che al Presidente del Consiglio d’Ambito è attribuito un compenso massimo pari all’indennità del sindaco del comune più grande dell'Ato, nel caso specifico Avellino. Non solo, per i consiglieri prevedeva un gettone di presenza da parametrare sempre sui ''colleghi'' che siedono nel civico consesso del capoluogo.

In pratica il presidente dell'Ato avrebbe preso lo stesso stipendio del sindaco della città capoluogo e i consiglieri lo stesso gettone di presenza dei consiglieri comunali di Avellino.

Ma la delibera è stata cestinata dal Tar, il quale, accogliendo le rimostranze del comune di Cassano, ha messo nero su bianco che l’Ato va considerato “un ente pubblico che rientra tra le forme associative degli enti locali che escludono l’attribuzione di ulteriori emolumenti rispetto a quelli già percepiti”.

Insomma, il presidente dell'Ato, Valentino Tropeano, che è anche sindaco, nello specifico del comune di Montefredane, viene già retribuito per il suo ruolo di primo cittadino, e ciò basta secondo il Tar.

Ripercorrendo le norme che disciplinano la materia, nazionali e regionali, il Tar scrive che in questi casi ''è chiara la volontà del legislatore di escludere che gli amministratori locali, che già ricevono compensi per la carica rivestita, ricevano ulteriori compensi quali partecipanti agli organi di governo di forme associative tra enti locali''.  

Il caso aveva sollevato numerose reazioni, con relative polemiche e accuse ai vertici dell'Ato, che più volte ha difeso il provvedimento adottato. La decisione del Tar, annullando la delibera e condannando l'ente al pagamento delle spese, mette fine alle polemiche.

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