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Politica

"La meglio gioventù" secondo l'ex ministro Meloni

In uscita il libro dell'onorevole Pdl "Noi Crediamo"

Il più giovane ministro della storia italiana ha raccolto le storie di ragazze e ragazzi che hanno sfidato se stessi

Giorgia Meloni

Simona Atzori che dipinge con i piedi, Alessandro Romani ucciso in Afghanistan nel 2010, Pino Maddaloni che insegna il judo ai ragazzini di Scampia, il campione di rugby Mirco Bergamasco, la nuotatrice Federica Pellegrini: sono alcuni dei giovani che Giorgia Meloni ha scelto per la sua "discesa in campo" come scrittrice.
Nel libro "Noi crediamo. Viaggio nella meglio gioventu' d'Italia" (Sperling&Kupfer), appena uscito in libreria, l'ex ministro della Gioventu' - in carica fino al novembre scorso - prova a dimostrare, attraverso esempi di eccellenza, che i giovani italiani non sono soltanto i bulli nelle scuole, gli assassini psicopatici, i tele-ragazzi sedotti da veline e tronisti, gli "strafatti" di crack o di cocaina. Il piu' giovane ministro della storia italiana ha raccolto le storie di ragazze e ragazzi che hanno sfidato se stessi, la loro terra d'origine, le idee preconcette, gli ostacoli, e hanno vinto. Alcuni sono famosi altri no, alcuni vivi altri morti, tutti contemporanei tranne uno: Goffredo Mameli, rivoluzionario e patriota.
E' proprio la Meloni a raccontare le loro storie, e cosi' facendo dice molto di se', della sua vita, delle sue idee e delle sue scelte. Come nel ritratto di Carmelinda Missione, giovane siciliana di Licata che decide di non abortire anche se tutti intorno a lei, compresi i suoi familiari, le chiedono di farlo. O in quello di Marco Marchetti, che nonostante la precarieta' lavorativa sua e della fidanzata decide di mettere su famiglia e di fare un figlio.
Nell'introduzione, l'ex ministro, che ha cominciato a impegnarsi in politica a 15 anni e non ha mai smesso, rievoca l'inizio del suo impegno pubblico, nel 2004 quando venne eletta presidente del movimento giovanile di Alleanza nazionale (ora e' presidente della Giovane Italia, l'associazione dei giovani del Pdl). E spiega la sua idea di politica, che prende come riferimento una frase di Sant'Agostino: "La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per le cose che non vanno e il coraggio per poterle cambiare".
La politica come passione e non come compromesso, dunque, come comunita' e non come individualismo. Meloni cita Giorgio Gaber e il suo celebre "liberta' e' partecipazione" e anche gli Indignati, che esorta a "tradurre la rabbia in risposta politica" e a "mettersi in gioco". Non ha remore a parlare delle polemiche sulle escort che hanno infiammato il dibattito politico negli ultimi due anni: "non cado nella trappola di chi vorrebbe liquidare la questione con una facile e ovvia condanna.
Perche' il problema e' piu' ampio, riguarda complessivamente la selezione dei dirigenti" e "insorgere per la velina e non per il portaborse maschio" e' solo "maschilismo trasversale". Contesta l'equazione politici-uguale-corrotti e parla di "allarme serio e reale": "questo sentimento di rifiuto nei confronti dell'impegno politico rischia di favorire reazioni estreme e violente e di disarmare proprio coloro che provano a fare qualcosa di buono assimilandoli e quelli che operano male".

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