Se ne parlava da più di un anno, ora la telenovela del rimpasto alla Provincia è arrivata alla fine.
Gnerre e Del Mastro, i due assessori cordialmente invitati a farsi da parte, erano sulla graticola da mesi. Da quando si sono ritrovati ad essere titolari di deleghe pesanti, come bilancio e istruzione, senza avere in aula nessun gruppo che li sostenesse, nessun partito alle spalle.
I due, infatti, pur se vicini a Sibilia, dopo la rottura con l’onorevole Iannaccone, non avevano ufficialmente aderito a nessuna formazione.
Un rimpasto, a detta dei protagonisti, consensuale. Tanto che da mesi, nel caso di Gnerre, il presidente aveva nel cassetto ben due lettere di dimissioni: la prima presentata a giugno, la seconda a settembre. L’ormai ex assessore al bilancio, vicesindaco di Santa Paolina, terrà lunedì una conferenza stampa per illustrare il lavoro svolto e per ufficializzare l’adesione ad un soggetto politico che per ora preferisce tenere riservato.
A Del Mastro, invece, resta la sola carca di assessore al comune di Monteforte. Per il momento non prenderà tessere di partito e si dice soddisfatto dei risultati raggiunti nel corso del suo mandato.
A bocca asciutta sono rimasti i cosiddetti cespugli, ossia i partiti minori del centrodestra, per la verità già assottigliatisi di numero nelle ultime settimane. De Angelis e Rossi, entrambi desiderosi di diventare assessori, quando hanno capito che le cose sarebbero andate diversamente, sono passati armi e bagagli all’opposizione. Senza incarico restano anche Lo Conte, Frusciante e Gagliardi.
Con l’ingresso in giunta di Romano e Giaquinto, che alle ultime provinciali ebbero una pioggia di preferenze, si liberano due posti in consiglio provinciale: le caselle saranno riempite da Luigi Vannetiello del Pdl e da Carmine Pacifico dell’Udc, entrambi a Palazzo Caracciolo già in passate legislature.
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