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Stop a cerimonie, l'ira dei cuochi: ''De Luca ritiri l'ordinanza, rischiamo di fallire''

“Non siamo noi gli untori! Fin qui mai un positivo dovuto ad una cerimonia. Siamo un settore colpito ripetutamente senza avere colpe! Per bloccare la movida si colpiscono le cerimonie mettendo nuovamente in ginocchio un segmento della ristorazione che a fatica provava a ripartire. Siamo all’assurdo!” E’ rivolta tra i cuochi campani dopo l’arrivo della nuova ordinanza del governatore della Campania Vincenzo De Luca. Durissimo l’intervento del Presidente Luigi Vitiello che subito dopo la diffusione delle prime notizie sul contenuto del provvedimento è stato letteralmente subissato dalle telefonate di protesta ed indignazione giunte da tutti gli iscritti della Regione. “Basta con questi provvedimenti calati dall’alto nel giro di poche ore! Lo sa De Luca che per domani erano previste centinaia di cerimonie come matrimoni, comunioni, compleanni e via di questo passo e che grazie alla sua improvvisa ordinanza le strutture dovranno gettare merce per migliaia e migliaia di euro? Lo sa De Luca che saranno licenziati, o se va bene, messi in cassa integrazione centinaia di persone? Chi paga? La Regione? Sarebbe il caso visto che per fermare chi scorazza sul lungomare o nei vicoletti si colpisce indiscriminatamente l’intero settore. L'ordinanza n.75 firmata dal presidente Vincenzo De Luca va ritirata! Il settore cerimonie e ristorazione non ci azzecca nulla con la movida! Anche un bambino se ne renderebbe conto. Con questo provvedimento che impone lo stop alle cerimonie con oltre 20 ospiti rischiano di fallire centinaia di aziende ristorative, questa la realtà! Come cuochi campani siamo pronti a contrastare l’ordinanza in ogni modo”.

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