''L'onconefrologia è un campo emergente in medicina. La sua importanza dipende dalla necessità di richiedere per i pazienti affetti da cancro consulenze nefrologiche. Questo giustifica ampiamente la presenza del nefrologo nel team multidisciplinare che oggi segue il paziente oncologico. 

La crescita dell'onconefrologia è  legata al superamento di varie problematiche quali il modo più corretto su come organizzare una clinica di onconefrologia, la sempre più meticolosa ricerca degli effetti nefrotossici delle moderne terapie tumorali, la definizione di protocolli terapeutici più appropriati per i pazienti con problemi renali. Tutte queste tematiche sono state affrontate in una serie di webinars organizzati dall’Istituto di ricerca BIOGEM che da sempre è in prima linea per la lotta ai tumori.  Ad esso hanno partecipato e parteciperanno esperti oncologi e nefrologi provenienti da tutte le parti del mondo. 
Abbiamo iniziato lo scorso giovedì con colleghi americani appartenenti a prestigiose università degli USA come Mark Perazella della Yale University, Edward James del  Memorial Sloan Kettering di New York , Farhad Danesh del MD Anderson Cancer Center di Houston. Questi colleghi hanno sottolineato che le nuove terapie oncologiche come la CAR T- cell therapy e l’immunoterapia non sono scevre da effetti tossici sul rene, anche se si stanno studiando  protocolli per limitarne la nefrotossicità. 

Oggi è stata la volta di Paola Romagnani, Università di Firenze , che ha spiegato come i pazienti affetti da insufficienza renale acuta hanno una maggiore probabilità di sviluppare tumori renali. La prof.ssa Jolanta Malyszko, della Università di Varsavia, ha illustrato le metodiche che oggi sono a disposizione per misurare, con grande precisione, la funzione dei reni in pazienti oncologici, un dato importante per somministrare il giusto dosaggio farmacologico. Gerardo Botti, direttore scientifico dell’Ospedale Pascale di Napoli, il più grande ospedale oncologico del meridione, ha dimostrato come tutte le cellule tumorali sono circondate da un microambiente particolare che ne regola funzione e replicazione. Infine il prof Giuseppe Remuzzi , direttore del Mario Negri e coordinatore del comitato scientifico di Biogem, ha riportato dati del suo istituto che indicano come una serie di proteine del complemento siano coinvolte nella patogenesi di molte malattie caratterizzate da una coagulazione disseminata (microangiopatia) e sembra che anche il virus COVID19 causi coagulazione interferendo sulla cascata del complemento.

La prossima settimana,  mercolerdì 11, il webseminar sarà dedicato al ruolo della nefrectomia parziale nei tumori renali, all’utilizzo del mezzo di contrasto nei pazienti tumorali con insufficienza renale , ed infine al progetto del perché i tumori sono più frequenti nei pazienti trapiantati, progetto che vede Biogem con centro di riferimento.Questi webseminars sono stati resi possibili grazie ad un grant educazionale della Fondazione Internazionale Menarini''.

Giovambattista Capasso, direttore scientifico di Biogem