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"Un mare di guai", allarmante il dossier 2013 di Legambiente

Campania

Mare Mostrum”, questo il nome del dossier 2013 presentato da Legambiente, come ogni anno all’inizio dell’estate. “E’ stata condotta un’analisi – spiega il Presidente di Legambiente Michele Buonomo – sulla falsa riga del rapporto ecomafie, in cui si tiene conto dell’illegalità legata al mare, all’abusivismo edilizio su un terra per anni considerata di nessuno”. Un mare di illegalità insomma, come suggerisce  già il nome del dossier. Il cemento sta divorando le coste campane, gli scarichi illegali, la mancata depurazione e la pesca di frodo le stanno distruggendo. La Campania conferma la sua leadership con più di 2mila infrazioni, il 15% del totale nazionale. Viene cioè commessa un’infrazione per ogni chilometro di costa. Più di 2mila le persone arrestate e più di 700 i sequestri effettuati. Un quadro allarmante che evidenzia come il “mattone illegale” sia una grossa piaga per la nostra Regione. Legambiente ha dato vita al dossier “Mare mostrum” in collaborazione con le Forze dell’ordine. “Possiamo parlare di una Campania malata – continua Buonomo – che si contrappone però ad una Campania delle eccellenze. L’abusivismo edilizio, l’erosione costiera e la pesca illegale sono mali endemici. Ma guardiamo anche all’altra Campania, quella della Legablu”. E l’inquinamento delle acque è direttamente connesso all’abusivismo perché vengono sversati in mare scarichi provenienti da abitazioni e da strutture illegali. E’ dunque un circolo vizioso, a cui si rischia di abituarsi. Si rischia di abituarsi al negativo a causa di una sorta di impotenza: il cittadino si abitua cioè a vedere il cemento lungo le coste, non denuncia e non si indigna più.

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