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Agostinelli (NdC): "Il presidente Asi si dimetta: è questione di etica politica”

Benevento


"Il presidente dell'Asi di Benevento, silurato - lui sì - da una sfiducia recapitatagli da dieci consiglieri su dieci, deve rassegnare le dimissioni: non cerchi alibi o scorciatoie. E' una questione morale, di etica politica: tecnicismi a parte, Barone s'ispiri alla lezione di etica e politica di Clemente Mastella che si dimise, per ragioni d'altronde assai più nobili, da vicepresidente della Camera e da Ministro della Giustizia e prenda atto che la politica che a suo tempo lo designò, oggi dovrebbe indurlo per un fatto di natura morale a farsi da parte, a meno che non voglia abbarbicarsi ad una posizione, anche economica. Tutto ciò a maggior ragione dopo l'annuncio pressoché ufficiale della sua candidatura alle Europee: sarebbe opportuno sgombrare il campo dal sospetto che la carica possa essere utilizzata per ragioni pseudo-politiche o di consenso", così il segretario provinciale di NdC Carmine Agostinelli."Quanto ad alcune uscite infelici del sottosegretario Durigon, è proprio vero che in casa Lega hanno ragione in molti a rimpiangere la personalità e l'intelligenza strategica di Umberto Bossi, lui sì leader vero, al contrario di qualche gregario. Ricordiamo a lui e ad altri, che all'Asi il presidente ha giovato e si è servito anche del capitale relazionale, della reputazione di caratura nazionale e delle proverbiali credenziali politiche di Clemente Mastella: gli investimenti italiani e stranieri a ponte Valentino, il mega convegno in un teatro del Comune di Benevento con ospiti di rilievo, i risultati ottenuti sono stati frutto di un lavoro di squadra e di quella squadra il capitano era ed è Clemente Mastella, senza del quale sarebbe stato onestamente impossibile ottenere risultati di quel tipo. Sull'anagrafe Durigon eviti banalità: negli Usa, gli americani si accingono a scegliere tra due presidenti che hanno qualche anno in più del nostro leader; Mastella ci sarà fin quando la gente gli darà fiducia e affetto, non sin quando lo decide Durigon", prosegue Agostinelli."Auguri e ponti d'oro a qualche amico che fugge, reiterando atteggiamenti rinnegatori che già in passato hanno caratterizzato la sua storia politica, ma la Lega al Sud sarà respinta, scacciata: il Mezzogiorno non perdonerà quel sopruso politico, denunciato finanche dai Vescovi della Conferenza episcopale campana, che è l'autonomia differenziata che dilanierà la nazione e aggraverà i divari. I meridionali ricacceranno la Lega al Nord: nel cantuccio di un 7-8% che è il risultato, cinque volte inferiore rispetto al 2019, di cui sono accreditati alle prossime Europee e che rischia di lasciare deluse molte smodate ambizioni", conclude il segretario provinciale di Noi di Centro. 

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