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Gentiloni commissario europeo, il Pd: "All'amico del Sannio gli auguri di buon lavoro"

Parlamento europeo

«La responsabilità di commissario all’Economia alla quale oggi sono stato candidato è di grande rilievo in un momento cruciale per il futuro dell’economia europea. Mi impegnerò innanzitutto per contribuire al rilancio della crescita e alla sua sostenibilità sociale e ambientale.

Cercherò di onorare l’Italia, il cui governo mi ha proposto, lavorando nell’interesse di tutti i cittadini europei e in costante raccordo con il parlamento europeo e le istituzioni dell’unione». Queste le prime parole di Paolo Gentiloni, appena nominato alla guida dell’importantissimo portafoglio agli affari economici, per la prima volta nella storia nelle mani di un italiano."Paolo - si legge nella nota della Federazione provinciale del Pd sannita - , amico del Sannio, che ha più volte visitato (sia come Ministro degli Esteri che come Presidente del Consiglio), succede a Moscovici, il commissario noto per la gestione delle «tensioni e dei contrasti» con l’allora governo sovranista ed antieuropeo a trazione leghista.

Questa nomina, invece, è la plastica ed ennesima dimostrazione di come il vento sia cambiato. I sovranisti sono stati nettamente battuti alle elezioni del 26 maggio scorso e il nostro paese, come ci è capitato recentemente di sostenere, può godere, grazie all’insediamento del nuovo governo, di una «rinnovata autorevolezza». Chiusosi, con disdoro, il tempo delle derive putiniane e visegradiane, l’Italia ora partecipa, da protagonista assoluta e rispettata, del più alto processo decisionale della Commissione Europea.

Adesso è tuttavia essenziale proseguire spediti per cambiarne il paradigma economico con la revisione del Patto di stabilità. L’austerity, come religione assoluta, deve subire il proprio processo di secolarizzazione. Laicamente, la spesa per investimenti dovrà essere espunta dai parametri di bilancio.

Si tratta di un traguardo non semplice da raggiungere, con ancora forti resistenze nei paesi del Nord Europa, ma essenziale ai fini del reperimento delle risorse necessarie ad ingenerare virtuose dinamiche di sviluppo e contrastare, in modo efficace e di lungo respiro, la crisi recessiva in atto nel nostro continente.Bisognerà, inoltre, riformare il trattato di Dublino.

«È una priorità nella nostra agenda», ha ribadito, ancora una volta, la neo Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, proprio in occasione della nomina di Paolo Gentiloni.

La gestione dei fenomeni migratori non può che essere comune, perché comuni ed europei sono i paesi di approdo e i relativi confini.All’amico Paolo, la cui nomina segue di poche settimane quella del Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, gli auguri di buon lavoro di tutto il Partito Democratico Sannita".

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