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Sannio

Incendi, distrutti 138 ettari di terreno. “C’è una strategia criminale”

Solo nel mese di luglio il Settore Antincendio Boschivo della Provincia di Benevento ha effettuato 38 diversi interventi.

Il fuoco ha divorato 47,5 ettari di bosco coltivato, 80,7 ettari di terreno incolto, 9,9 ettari di terreno coltivato per un totale di oltre 138 ettari.

Il dato è stato reso noto dal Presidente della Provincia Antonio Di Maria, il quale ha precisato che la statistica appena riportata si riferisce solo ai roghi sviluppatisi sul territorio di competenza dell’AIB della Provincia, che interviene quale ente delegato della Regione Campania.

La gravità del fenomeno degli incendi boschivi nel Sannio si può meglio comprendere se si considera che l’elenco degli interventi dell’AIB della Provincia non tiene conto di quelli effettuati nello stesso periodo dagli altri Corpi dello Stato, della Regione e della Protezione Civile che sono egualmente impegnati in questa durissima battaglia.

Le contrade della Città capoluogo hanno particolarmente sofferto quest’anno per l’aggressione del fuoco: quasi un terzo del totale degli interventi dell’AIB della Provincia è stato effettuato proprio alla periferia di Benevento e precisamente nelle aree di: Gran Potenza (2 volte), Piano Cappelle, Pantano (2 volte), Santa Colomba, Monte Guardia, Roseto, Torre Alfieri, Ponte Valentino (2 volte), Via Avellino, Via Tretola, San Vitale.

Anche il territorio di Apollosa è stato aggredito più volte dal fuoco ed anzi qui si è registrata la maggiore estensione di ettari a verde bruciati (poco meno di 80 tra le ctr. Fievo e San Giovanni), tanto che nella sola giornata del 28 luglio sono stati impegnati sul terreno 16 operatori dell’AIB.

Pesanti anche le conseguenze del fuoco divampato il 10 luglio ad Apice Vecchia (15 ettari distrutti); mentre in territorio di Ceppaloni, il 25 e il 30 luglio, sono andati perduti 13 ettari tra lo Stretto di Barba e la Zona Depuratori; altri 10 ettari sono andati in fumo a Moiano in zona Valle e Sala.

“Gli incendi estivi dei nostri boschi e delle aree coltivate sono una vera e propria piaga” – ha dichiarato il presidente Di Maria - Va ribadito ancora una volta che, come peraltro testimoniano a sufficienza i terribili fatti di questi ultimi giorni in Sardegna, Sicilia, a Pescara, esiste una strategia criminale ed anche una condizione di patologia grave alla base della gran parte dei roghi.

Eppure su questo dato di fatto stenta a farsi largo una vera consapevolezza da parte della società civile, anche se, bisogna ammettere, che da qualche tempo non si sente più avanzare l’assurda teoria dell’autocombustione.

Occorre una maggiore vigilanza e collaborazione da parte di tutti i cittadini per scongiurare un simile attacco al territorio ed alla pubblica incolumità”.

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