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Incendio nella fabbrica, ecco i risultati dei prelievi su terreni e qualità dell’aria

incendio fabbrica

L’Agenzia ambientale della Campania ha provveduto ieri a trasmettere, alle autorità e ai soggetti a vario titolo competenti, un’articolata documentazione circa le attività di accertamento delle conseguenze che l’incendio occorso lo scorso 13 ottobre ad Airola (BN) ha determinato sulle varie matrici ambientali coinvolte, attività svolte a partire dal giorno stesso dell’evento e su cui sono stati regolarmente informati gli organi di stampa tramite costanti aggiornamenti. 
Alle autorità titolari di poteri ordinativi in materia, sono state fornite indicazioni per emanare atti a carico del soggetto responsabile, affinché questi provveda alle azioni necessarie a evitare ulteriori conseguenze ambientali, dovute alle acque di spegnimento eventualmente ancora presenti nel sito e al materiale combusto. 

Nel presente comunicato si sintetizzano le principali risultanze delle attività svolte, relativamente agli elementi non ancora divulgati attraverso i precedenti aggiornamenti, a cui si rimanda per un quadro completo degli interventi  dall’Agenzia in relazione all’evento in questione. 
Inquinanti atmosferici.

Il 13 ottobre i tecnici del Dipartimento di Benevento hanno installato, in posizioni significative nei pressi del sito dell’incendio, campionatori passivi a simmetria radiale, per rilevare le concentrazioni di COV (composti organici volatili) aerodispersi. In esito alla prima campagna di monitoraggio (inizio ore 19.30 del 13 ottobre, fine ore 11.30 del 14 ottobre), tutti i parametri monitorati sono risultati al di sotto dei limiti di legge, tranne il parametro benzene in due campioni, sebbene la normativa vigente (D. Lgs. 155/2010) fissi per questo parametro soltanto un valore di riferimento calcolato come media annuale, non confrontabile dunque, a rigore, con l’esito del monitoraggio  (si rimanda al 6° aggiornamento del 18 ottobre scorso). 

Con la seconda campagna (14-20 ottobre) solo per uno dei due campioni permane un valore (14,2 microgrammi per metro cubo) al di sopra del riferimento normativo, sebbene significativamente ridotto rispetto al primo monitoraggio. 
I dati della rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria, rilevati nella giornata del 13 ottobre, sono stati illustrati con il 2° aggiornamento diffuso dall’Agenzia lo scorso 14 ottobre: non sono emerse criticità chiaramente riconducibili all’incendio ma alcune stazioni, in particolare quella che si trova presso il Museo Archeologico di Napoli, hanno rilevato un aumento delle concentrazioni di particolato in concomitanza con l’evento.
Il laboratorio mobile installato lo scorso 14 ottobre nei pressi del sito dell’incendio,  che misura le concentrazioni orarie di benzene, toluene, xilene, CO, NO, NO2, NOx, ozono, PM10 e PM2.5, non ha evidenziato fino ad oggi criticità rispetto ai parametri monitorati, tranne, tra giovedì 14 e venerdì 15 ottobre, temporanei aumenti delle concentrazioni di benzene e, meno pronunciati, del toluene, compatibili con l’evento verificatosi (si rimanda al 6° aggiornamento dello scorso 18 ottobre e ai dati pubblicati successivamente sul sito dell’Agenzia, https://www.arpacampania.it/web/guest/laboratori-mobili).

Analoghi temporanei aumenti si sono ripetuti anche nella mattinata del 23 ottobre.
I dati relativi al monitoraggio delle diossine e furani dispersi in atmosfera sono stati integralmente diffusi nei precedenti comunicati: i primi due cicli di campionamento svolti nei pressi del sito dell’incendio hanno restituito valori di concentrazione superiori al valore di riferimento utilizzato dalla comunità scientifica (13-15 ottobre), poi il terzo ciclo di campionamento effettuato nei pressi del sito dell’incendio (15-16 ottobre) e un ulteriore ciclo effettuato nel centro urbano di Airola (18-19 ottobre) hanno fornito risultati inferiori al limite di rilevabilità della metodica utilizzata.  
Lo scorso 18 ottobre nel centro urbano di Airola sono anche stati installati un campionatore per la verifica della presenza di metalli e un altro per la verifica della presenza di idrocarburi policiclici aromatici (IPA) nelle polveri aerodisperse. Sono disponibili al momento le risultanze relative agli IPA dalle quali non si evincono superamenti. 
Nel complesso, l’effetto sulla qualità dell’aria dei gas e del particolato sviluppati dall’incendio è stato tangibile, in termini di intensità, di diffusione aerale e di durata, tuttavia i fenomeni di inquinamento dell’aria registrati nei primi giorni si sono via via affievoliti grazie a una sostenuta ventilazione, presente soprattutto nelle prime 18/24 ore successive all’avvio dell’incendio.   
Terreni. I prelievi di top soil (terreno superficiale) sono stati effettuati, a partire dallo scorso 18 ottobre, in base al modello di possibile ricaduta degli inquinanti atmosferici diffusi nel corso dell’evento, modello fornito dall’Osservatorio regionale sicurezza alimentare (Orsa).

Sono stati svolti prelievi nei comuni di Airola, Arpaia, Bucciano, Forchia (Benevento). I prelievi di top soil sono stati estesi alle province di Napoli e Caserta, nelle zone di più probabile ricaduta dei contaminanti prodotti dalla combustione. 
Sono al momento disponibili i risultati relativi a dieci campioni prelevati nell’ambito del comune di Airola in dieci diversi punti del territorio. Tutti presentano valori di concentrazione di diossine, furani, policlorobifenili (PCB) inferiori alle concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) indicati dalla normativa, in particolare alla soglia più restrittiva che è quella per i siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale.

Per i parametri berillio, vanadio, rame e arsenico, diversi campioni presentano lievi superamenti rispetto a tale soglia, superamenti che tuttavia potrebbero essere ricondotti alle caratteristiche naturali dei suoli indagati, oltre che, nel caso del rame, a specifiche pratiche agricole.

In particolare, per berillio e vanadio, studi pregressi mostrano nei suoli della provincia di Benevento valori compatibili con quanto riscontrato dall’Agenzia.    
Dunque, in merito ai suoli esaminati, per quanto riguarda diossine, furani e PCB non è stata riscontrata alcuna criticità; per alcuni metalli pesanti si evidenziano, in alcuni casi, lievi superamenti delle concentrazioni soglia di contaminazione che non è possibile attribuire con certezza alle conseguenze dell’incendio. Gli ulteriori risultati delle indagini in corso verranno diffusi non appena disponibili.  
Durante le attività di campionamento sul territorio comunale di Airola, è stata osservata la diffusa presenza di materiali combusti di ricaduta, con caratteristiche esfoliate cineritiche che raggiungevano dimensioni fino a qualche dm2. La zona particolarmente interessata da tale fenomeno ricadeva nei quadranti occidentali dell’insediamento Sapa, nel settore tra le località San Donato, Madonna della Neve, San Giovanni e Monte Tairano.

Al fine di poterne eseguire la caratterizzazione chimico-fisica mediante analisi di laboratorio, è stato effettuato un prelievo in data 18 ottobre in località Casale di Sotto. Gli esiti analitici saranno resi noti non appena disponibili. 


Acque. Lo scorso 14 ottobre è stato campionato lo scarico del depuratore comunale di Airola, dove sono confluite le acque di spegnimento dell’incendio. Il campione è risultato conforme ai limiti normativi relativamente ai parametri chimico-fisici generali, Aromatici, alifatici clorurati cancerogeni, alifatici clorurati non cancerogeni, IPA, idrocarburi totali (n-esano). In data 15 ottobre sono stati prelevati, rispettivamente nei territori comunali di Airola e Moiano, campioni di acque del fiume Isclero, risultati conformi ai limiti normativi per il parametro idrocarburi policiclici aromatici (IPA).

Ulteriori accertamenti sono in corso relativamente all’eventuale impatto dell’evento sullo stato delle acque superficiali/reflue.

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