Gente spazientita che si scaglia contro coloro che invece vanno tutelati: i nostri medici che ogni giorno sono in trincea e che anche durante la fase più acuta e critica della pandemia non si sono arresi ma hanno combattuto con tutte le loro forze pur di strappare alla morte i loro pazienti.
Eppure, ancora una volta, siamo costretti a raccontare episodi disdicevoli ai danni dei nostri medici aggrediti.
Questa volta il caso si è verificato proprio presso il nosocomio Rummo di Benevento.
Amareggiato per quanto accaduto il presidente dell'Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Benevento Giovanni Ianniello che esprime "solidarietà e vicinanza anche a nome di tutto il Consiglio dell’OMCeO di Benevento al collega aggredito dal figlio di una paziente".
Il vergognoso episodio si è verificato nei giorni scorsi presso l'Uoc di Malattie Infettive dell'azienda ospedaliera San Pio/Rummo di Benevento. Vittima: il dr. Luigi Forgione che è stato colpito dal figlio di una paziente, che, sembra, lamentasse il malfunzionamento dell’im pianto di climatizzazione.
E a tal proposito Ianniello sollecita le Istituzioni affinché si ponga fine a questa violenza.
“Mercoledì 5 agosto al Senato dovrebbe essere approvato il disegno di Legge per la sicurezza degli operatori sanitari e socio-sanitari nell’ambito delle loro funzioni.
La legge è un passo avanti importante – ha dichiarato Ianniello ma, da sola, non sarà sufficiente a mettere fine a questa piaga che, colpendo gli operatori a livello fisico e psicologico, mina la sicurezza stessa delle cure.
Occorre un ripensamento delle organizzazioni di lavoro, con condizioni e sedi sicure, e dell’intero sistema di cure, in modo da dare risposte alle richieste di salute dei cittadini. Occorre una rivoluzione culturale, che faccia comprendere ai pazienti come i medici siano dalla loro parte, contro le malattie e a sostegno del Servizio Sanitario Nazionale.
Proporrò al Consiglio di istituire un fondo per costituirci parte civile nei processi al fianco dei colleghi, medici e odontoiatri, iscritti al nostro Ordine, vittime di aggressioni.
Sarebbe molto significativo – conclude Ianniello - se anche le Amministrazioni delle strutture sanitarie pubbliche e private della nostra provincia ci affiancassero in questo percorso". (t.lombardo)
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