Seguici su

Ciao, cosa stai cercando?

Canale 58Canale 58

Sport

La dura legge del gol: rigori, catalogo delle buone norme

Uno studio approfondito analizza “se una regola c’è” nella battuta dei rigori

Esistesse una qualsivoglia regola per battere un calcio di rigore, probabilmente non saremmo nemmeno qui a parlarne. Non esisterebbero statistiche sulle realizzazioni o su quelli mancati, su cosa fare prima e durante la rincorsa o meno e così via. I rigori però non sono nemmeno qualcosa di completamente casuale, la cosiddetta lotteria non esiste e vi sono alcune buone norme che si potrebbero seguire così da avere una percentuale di realizzazione maggiore.

Lo studio statistico del Professor Igacia-Palacios Huerta della London School of Economics ha preso in esame ben 1.343 dei calci di rigore calciati in 129 partite durate dai 90 ai 120 minuti. Un’analisi molto accurata che, sebbene gli scettici potranno storcere il naso, pongono senza dubbio in evidenza più di in dato talmente netto da meritare qualche istante di riflessione. E chissà che prima o poi qualche squadra di calcio possa prendere spunto proprio da questo peculiare studio per sfruttare al meglio le situazioni di massima punizione.

Partiamo dal primo di questi dati, forse il più rilevante e andando per logica, facilmente spiegabile. Chi comincia la serie dei rigori ha oltre il 60% delle possibilità di portare a casa il match rispetto a chi comincia successivamente la seria. Una conclusione, direbbe lo scettico di prima, piuttosto facile alla quale giungere: chi tira dopo ha la pressione tutta sulle proprie spalle per via della squadra avversaria già avanti di un gol. Un po’ come nel tennis quando si sceglie di servire per primo e costringendo chi segue a mantenere la battuta, onde evitare un pericoloso break.

Un dato ancor più clamoroso arriva dall’attesa o meno durante l’esecuzione di un calcio di rigore. Il dato che ne scaturisce è sorprendentemente alto a favore di chi non si fa sopraffare dall’ansia ma decide per un’esecuzione più cauta e paziente anche negli istanti dopo il fischio dell’arbitro. Momenti apparentemente infinitesimali, ma che possono comportare un 23% in più di possibilità di realizzare dagli 11 metri. Peggio per chi invece ha fretta di liberarsi dalla paura di un’attesa che può invece rivelarsi proficua per mantenere ed acquisire maggiore concentrazione prima della battuta. 

Altri dati interessanti: durante i 120 minuti l’85% dei rigori vengono messi dentro, contro il 76% di fine match, evidentemente capace di far tremare maggiormente le gambe dei giocatori prescelti. Oltre l’80% dei rigori calciati in uno dei due angoli alti della porta vanno in rete, mentre un portiere che rimane centrale ha addirittura il doppio delle possibilità di neutralizzare un rigore. Esiste anche un colore fortunato, il rosso: pare secondo lo studio del Professore che chi veste di rosso ha maggiori chance di respingere un penalty.

Il Napoli è insieme a Juventus ed Inter fra le società che meno hanno beneficiato di calci di rigore, nonostante siano il quarto attacco a livello europeo per media gol, prendendo in esame i cinque maggiori campionati in Europa. Appena 2, entrambi realizzati.

Ultima accortezza, magari utile ai partenopei nel caso si vada ai rigori col Real Madrid: se segnate, esultate. Infonderete fiducia ai compagni con un 82% in più di probabilità che si porti a casa la vittoria!

Commenta l'articolo

Copyright © Mediainvest srl - Tutti i diritti riservati - Web Agency: Progetti Creativi
La riproduzione di tutto o parte del contenuto di questo sito è punibile ai sensi delle leggi vigenti
Privacy Policy